Spalla fratturata, l’odissea di padre Quirino 

Cade dalle scale del convento di San Giuliano: niente intervento a Ortopedia all’Aquila. Ora è al Gemelli

L’AQUILA. Brutta caduta per padre Quirino Salomone, che martedì scorso è scivolato sugli ultimi gradini della scalinata di San Giuliano ed è stato trasportato all’ospedale San Salvatore. La guida spirituale del Movimento celestiniano ha riportato, oltre a varie ferite e microtraumi, una frattura importante alla spalla, tanto da aver bisogno di un intervento chirurgico, in un momento in cui non è peraltro facile trovare una struttura.
Di fatto, il reparto di Ortopedia dell’ospedale San Salvatore, per ragioni legate alla pandemia, non ha potuto ospitare l’intervento. Il frate francescano è stato dunque ricoverato a Sulmona per qualche giorno, pur senza effettuare operazioni. Di qui, il trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma. L’intervento è stato programmato nella giornata di oggi.
«Nonostante sia stato preparato due volte», ha chiarito padre Quirino in un messaggio ai suoi contatti, «non sono ancora riuscito a effettuare l’operazione. Incredibile la situazione degli ospedali, semplicistico incolpare il virus: troppo evidente il progetto contro l’uomo, un progetto da cui non si guarisce. Si potrà solo scampare», aggiunge, «grazie alla fede e alla preghiera». Anche Paolo Giorgi, coordinatore del Movimento celestiniano, ha chiesto una preghiera speciale a sostegno di padre Quirino che dall’inizio dell’emergenza ha avuto uno sguardo critico anche nei confronti di regole e restrizioni, pur considerandole necessarie. L’invito è sempre stato quello a non rinunciare all’umanità. Nota, in città, la polemica relativa all’iniziale disposizione che imponeva ai sacerdoti di distribuire l’Eucarestia con guanti monouso, una pratica poi caduta in disuso. «Sono meravigliato dell’ipocrisia farisaica di questo tempo», aveva detto, «e di pretesti discutibili che spingono la gente a rifiutare l’Eucarestia. La mia professione di fede da sacerdote mi spinge a non avvicinarmi al corpo del Signore indossando guanti, facendo notare anche contraddizioni evidenti: ad esempio, il momento della Consacrazione avviene a mani nude, perché è così che dev’essere. Inoltre, la distribuzione avviene indossando le mascherine e non trascurando tutti i dispositivi di igienizzazione. Bisogna sempre ricordare di restare umani».
©RIPRODUZIONE RISERVATA