Lite alla stazione. Marocchini pestati, tunisini in carcere

Sprangate nella notte, 2 fermi

I feriti scappano ma poi cadono a terra. Soccorsi e salvati dai passanti Aggressori ubriachi Rifugio sequestrato

L’AQUILA. Sprangate e sediate sulla testa. Tunisini contro marocchini. Cartoni di vino trangugiati. E quella tenda sporca che, improvvisamente, diventa troppo piccola per tutti. Due feriti gravi e due fermati. Notte di violenza tra i disperati.

SANGUE E VINO ROSSO. Teatro dell’aggressione una tenda blu scolorita della Protezione civile (con una bandiera lisa dell’Italia dei Valori) lasciata montata di fronte all’autoparco comunale (zona stazione), nello stesso luogo dove, l’11 ottobre 2009, il crollo di una pensilina fece temere la tragedia per la presenza di immigrati che si riparavano in quel posto abbandonato. Alcuni automobilisti hanno notato, intorno all’una della notte tra venerdì e ieri, due persone che cercavano di scappare ma che, dopo pochi passi malfermi, sono cadute a terra piene di sangue. Subito è stato dato l’allarme.

Le condizioni dei due feriti sono apparse subito gravi ai soccorritori. In particolare, uno dei due presentava ferite profonde al capo, per le quali, in attesa della Tac, i medici si erano riservati la prognosi. In ospedale, terminati gli accertamenti, i due sono stati identificati. Si sono fatti capire a gesti: a stento comprendono l’italiano. Si tratta di due marocchini, di 40 e 41 anni, arrivati in città in cerca di qualche lavoretto nei cantieri della ricostruzione. I due hanno scelto come ricovero quella tenda abbandonata, luogo di ritrovo per i disperati di varie etnie sbarcati all’Aquila dopo il terremoto. Un luogo già visitato e già sgomberato dalla polizia a novembre dell’anno scorso, dopo l’episodio della pensilina crollata. Mentre nella mattinata i medici assegnavano ai due una prognosi di 30 giorni, la polizia si metteva in cerca degli aggressori. Una ricerca condotta tra gli abituali frequentatori di quella zona. Secondo alcuni racconti, la zuffa sarebbe scattata per motivi di soldi o di alloggio. Sia i due feriti, infatti, sia i due aggressori, dormono nella stessa tenda. L’altra notte in tenda si era bevuto un po’. A quel punto, è bastata una parola in più a far scattare il pestaggio.

TROVATI. Ai due tunisini regolari, impegnati nel settore edile, rintracciati nelle prime ore del pomeriggio e sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, il sostituto procuratore Antonietta Picardi contesta, per ora, le lesioni personali gravi. I due, che sono stati portati in carcere, saranno interrogati dal magistrato che dovrà poi decidere se convalidare o meno il fermo. Sono fortemente sospettati di aver pestato i due marocchini per futili motivi. A incastrarli ci sarebbero alcune testimonianze, oltre ad altri elementi di riscontro. Vicino alla tenda teatro dell’aggressione sono stati ritrovati e sequestrati una spranga di ferro e una sedia di plastica ridotta in pezzi. La tenda dove i quattro dormono, in condizioni igieniche estremamente precarie, è stata sigillata. I feriti, ricoverati nel reparto di Neurochirurgia, saranno sentiti di nuovo.

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