Superbonus, il Pd lancia l’allarme  «Cratere, ricostruzione a rischio» 

Il senatore Fina affianca la battaglia degli esponenti locali: «Basta criminalizzare imprese e cittadini» Le proposte: «Rispettare i patti, sì a misure per le fasce deboli e più soldi per le aree colpite dal sisma»

L’AQUILA. «Se non cambiano le regole la ricostruzione del 2009 rischia di bloccarsi». L’allarme arriva dallo stato maggiore del Partito democratico, che ieri si è riunito nella sala commissioni di Palazzo Margherita per denunciare quello che i suoi esponenti individuano come un vulnus legislativo capace di colpire per primi i comuni del cratere sismico, pregiudicandone la ricostruzione. A presenziare l’incontro il senatore Michele Fina, il segretario provinciale Francesco Piacente, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il segretario cittadino Nello Avellani, il coordinatore dei sindaci del cratere Gianni Anastasio, la sindacalista Rita Innocenzi e i consiglieri comunali Stefania Pezzopane, Stefano Albano e Stefano Palumbo.
«La peggiore uscita da una misura del governo della storia repubblicana» la definisce Michele Fina, riferendosi all’attuale linea del governo in materia di 110. Una linea che, secondo il senatore, starebbe già minando «il rapporto di fiducia tra le imprese, i lavoratori, i cittadini e lo Stato», perché, spiega, «quando cambia un governo o una maggioranza si ha il pieno diritto di cambiare linea rispetto alla precedente, ma si ha anche il dovere, guardandola dal punto di vista dei cittadini, di gestire la transizione da una misura a un’altra», pena il «tradimento del patto sottoscritto tra questi ultimi e le istituzioni». Occorre quindi «recuperare lo sconto in fattura e la cessione del credito anche per le fasce più deboli, quelle cioè sprovviste delle risorse e della capienza fiscale stabilita».
«Una misura presa, smontata, rimontata male e poi reintrodotta per farci propaganda, anche se poi è lo stesso sindaco dell’Aquila a dirci che le risorse a oggi previste non sono sufficienti» è invece la lettura di Avellani, che infatti ammonisce: «Bisogna intervenire subito, altrimenti si rischia il blocco della ricostruzione a cominciare dai piccoli Comuni».
«Una misura coccolata da tutto l’arco parlamentare durante la campagna elettorale 2022, compresi Lega e Fratelli d’Italia», ricorda Pezzopane. «Adesso loro stessi l’hanno ridimensionata interrompendo il flusso dei finanziamenti e fanno fatica a trovare una soluzione. La ricostruzione di questi territori è strettamente legata al Superbonus e non possiamo permettere che si arrivi a un blocco per via di un percorso così farraginoso». Di vere e proprie «vessazioni» da parte dell’intera filiera del centrodestra parla infine Pietrucci, la cui stoccata è per il senatore Liris, che «per diventare il salvatore della patria crea il problema e poi tenta di risolverlo presentando emendamenti poi bocciati da Giorgetti», in una dialettica tra «poliziotto buono e poliziotto cattivo che compromette le prospettive di ricostruzione dei territori del cratere sismico».