Totò Schillaci incanta al Museo dello Sport 

L’ex azzurro: «Che rimpianto il Mondiale ’90». Con lui il giornalista Menga, Donati e Padovani per Aics

L’AQUILA. I tifosi si mettono in fila per fare le foto. E, a un tratto, lo sguardo spiritato sembra proprio quello di un tempo, quando con la maglia azzurra della Nazionale di calcio faceva sognare l'Italia intera.
È una frazione di secondo, Totò Schillaci posa per le foto vicino alla copia della Coppa del Mondo, quella che l'Italia ha solo sfiorato nel 1990.
«È un grande rimpianto», ammette l'ex centravanti, «anche perché quella squadra era fortissima». Dopo il calcio è arrivato l'impegno in politica «ma non è cosa per me, ognuno deve fare le cose che sa fare bene». E poi la tv: «Si va bene, però il mio amore resta per il calcio». Schillaci tocca una maglia tra quelle esposte alla mostra “Viaggio con la storia del calcio”, dell’Associazione Italiana Cultura Sport, che ieri sera all'Aquila ha chiuso i battenti al Museo dello Sport, dopo essere stata aperta in corso Federico II e collezionato oltre 2.000 visitatori, tra cui atleti di rango nazionale e internazionale.
«Da far venire i brividi», ci sono le maglie dei più forti giocatori del mondo, in una della nazionale olandese c'è ancora il buco di una tacchettata. Con la presenza di Schillaci, è calato il sipario sulla quindicesima e ultima tappa del tour itinerante del Museo del calcio internazionale, promosso da Aics in tutta Italia e portato all'Aquila per il decimo anniversario del terremoto del 2009. Schillaci era accompagnato dal giornalista di Mediaset e scrittore Gianmarco Menga, e dal campione europeo di atletica leggera Roberto Donati. Insieme a Gianni Padovani, referente per L'Aquila di Aics, hanno aperto una tavola rotonda per parlare “Del gioco della vita, inseguendo un gol”, e “Dell'importanza dello sport per la ricostruzione di un territorio”. Presenti anche l’onorevole Stefania Pezzopane e per il Comune il consigliere Giancarlo Della Pelle.
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