Visconti: «In città scelte fallimentari per il lavoro»

Dura presa di posizione dello scienziato contro i politici «Thales, Gssi, aeroporto: finora solo terribili figuracce»

L’AQUILA. «La nostra classe politica si distingue per la sua inadeguata competenza dei problemi tecnico scientifici, oppure ha dei cattivi consiglieri, per cui seguita a rimediare delle terribili figuracce».

Lo afferma, in una nota, il docente universitario e climatologo Guido Visconti. «L’ultima», dice, «riguarda il problema Thales, ma in passato ha toccato con uguale inimitabile stile la Micron, il Gran Sasso Science Institute, i Laboratori del Gran Sasso fino al povero aeroporto di Preturo. Purtroppo le vere vittime di questa ignoranza (in senso letterale) sono i lavoratori che anche per gli ex comunisti (come li chiamerebbe B.) non esistono ormai più. Cominciamo con Cosmo Skymed. Il sottoscritto è stato per due mandati membro del Consiglio Scientifico dell’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) quando il suo presidente non era Saggese. Allora Cosmo Skymed era già nato da tempo al di fuori di qualunque controllo della comunità scientifica ma veniva propagandato per le sue applicazioni scientifiche tanto che vennero fatti diversi bandi per l’utilizzazione dei dati. In pratica il programma è militare, controllato dai militari che hanno speso finora circa 1,2 miliardi di euro (di cui solo una parte su fondi difesa) e contavano di spenderne altri 550 milioni. Il nostri politici di sinistra (e sindacalisti) ogni tanto dovrebbero ricordare che una economia basata sulle necessità dei militari non è mai cosa sana e forse l’industria aerospaziale si sarebbe potuta alimentare con soldi pubblici per fare cose più utili per tutti (ce ne sono a migliaia) e oggi non è semplice cambiare rotta prima del precipizio. Quindi il grido di dolore “si faccia Cosmo-Skymed” non è molto di diverso da “si facciano più missili».

«Gli altri casi che abbiamo citato come la Micron», prosegue, «sono stati agitati da tempo ma tutti erano dell’idea che questo fosse un gioiello della nostra regione nato sulle ceneri di un’altra cosa simile (mi sembra la Texas Instrument). Eppure ormai l’hanno capito anche i più sgangherati economisti che in assenza di un’etica internazionale (che tuteli gli schiavi cinesi o polacchi) queste multinazionali fanno quello che vogliono con quello che in questo caso chiamavano il Martello di Boise (Boise si trova in Idaho, sede della Micron). I nostri politici e sindacati hanno i paraocchi e si commuovono alla retorica della scienza (seguono forse le trasmissioni di Piero Angela e famiglia) e trascurano che la comunità spende decine di milioni per oggetti che non daranno frutti neanche amari. Il Gssi è un regalo dell’ex presidente della Regione che è costato (mi sembra) la metà dello stabilimento Thales e la cui utilità è tutta da dimostrare».

«Finiamo con l’aeroporto», prosegue Visconti. «Fino a quando la cosa era gestita dal locale aeroclub si trattava di un normale scalo turistico e sportivo. Poi il terremoto (che pare abbia avuto soprattutto conseguenze al livello psicologico e a volte anche psichico), a qualcuno è venuto in mente che poteva rivaleggiare col niente dimostrando quando sia innata la sindrome del pifferaio magico. Da tempo viene suggerito che una strada possibile è quella di uno scalo dedicato alla ricerca atmosferica ad esempio condotta in modo avanzato con aerei senza pilota oppure ultraleggeri. Questo potrebbe essere fatto con investimenti modesti ripristinando quella funzione turistica che è l’unica possibile per i piccoli aeroporti». «Di questo», conclude il docente aquilano, «ne beneficerebbe anche l’Università. Se prendete un Paese come gli Usa solo gli Stati più grandi hanno più di un grande aeroporto malgrado le distanze in quel paese siano su una scala di ordini di grandezza più grande. Da noi nel giro di duecento chilometri ci sono tre o quattro aeroporti tutti sovvenzionati dai nostri soldi. È un concetto elementare e forse per questo difficilmente comprensibile».

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