Abruzzo a corto di dosi dopo lo stop AstraZeneca 

Ma la Regione è fiduciosa: superemo i problemi con forniture di Moderna e Pfizer

PESCARA. L’Abruzzo scampa il pericolo: non c’è stato il temuto blocco della campagna vaccinale dovuto alla sospensione dell’utilizzo di AstraZeneca per i richiami agli under 60. Un timore paventato ieri mattina dall’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì: «Abbiamo scorte fino a martedì», aveva dichiarato l’assessore. In pratica, senza l’arrivo di nuovi lotti di siero, da oggi, appunto martedì, gli under 60 potevano restare senza la dose di Pfizer o di Moderna per il richiamo programmato. Richiamo che, come da indicazione del ministero della Salute, chi ha meno di 60 anni e ha fatto la prima inoculazione con AstraZeneca, deve fare con un vaccino diverso da quello anglosvedese, finito per l’ennesima volta nel ciclone dopo la morte di una 18enne.
SOSPIRO DI SOLLIEVO. Ad ogni modo l’emergenza è rientrata, perché ieri l’Abruzzo ha ricevuto un nuovo lotto di vaccini Moderna, mentre per oggi è atteso l’arrivo di altre dosi di Pfizer. Sarà così possibile garantire le somministrazioni a chi nei prossimi giorni è prenotato per seconda dose “mista”, mentre non cambia nulla per tutti gli altri e per chi ha in programma la prima inoculazione. Quello che avverrà in seguito, dipenderà dalle indicazioni ministeriali, alle quali la Regione Abruzzo si atterrà, e da come queste saranno influenzate dopo l’ultima “riabilitazione” di AstraZeneca da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema). Ieri pomeriggio, in sostanza, l’Ema ha detto che non ha cambiato idea su efficacia e sicurezza di Astrazeneca.
IL PUNTO IN REGIONE. Di certo c’è che, se resta lo stop ad AstraZeneca, qualcosa andrà rivisto nella campagna vaccinale regionale. Per questo ieri l’assessore Verì ha convocato una riunione a Pescara per fare il punto della situazione. All’incontro, che si è tenuto prima della nuova pronuncia dell’Ema, ha partecipato ovviamente il referente regionale della campagna vaccinale, Maurizio Brucchi, e con lui il direttore del Dipartimento regionale sanità, Claudio D’Amario, e i direttori sanitari delle quattro Asl abruzzesi. «La Regione si conformerà alle indicazioni nazionali», si legge in una nota diffusa in seguito dall’assessorato, «salvo diverse nuove disposizioni che dovessero arrivare». Le indicazioni attuali sono chiare: «Prevedono l’utilizzo dei sieri Pfizer o Moderna per le seconde dosi sui circa 55mila cittadini che hanno già ricevuto AstraZeneca», ricorda la Regione, ribadendo che «le Asl stanno riorganizzando le proprie agende, anche nel caso fosse necessario con il rinvio delle prime dosi, e verificando l’esatta quantità di vaccini aggiuntivi necessaria, che verrà poi richiesta alla struttura commissariale nazionale». In pratica per avere certezza bisogna aspettare qualche giorno: non si può mettere la mano sul fuoco su nulla,
POCHI CAMBIAMENTI. Qualcosa quindi potrebbe cambiare per gli appuntamenti fissati nelle prossime settimane. Ma anche questo è tutto da vedere. Si teme che informazioni contraddittorie e cambiamenti in corsa possano disincentivare le persone a vaccinarsi. Ieri, pur aumentando il numero dei vaccinati rispetto al giorno precedente (10.946 contro 9.629), rinunce ci sono state, anche se il dato viene considerato trascurabile. Intanto alcuni hub vaccinali hanno messo in stand by la somministrazione agli under 60 che hanno comunque chiesto AstraZeneca per la seconda dose: ai pazienti è stato fatto firmare un documento in cui si prendeva atto della richiesta, rinviando ai prossimi giorni comunicazioni e nuova convocazione. Probabilmente cambierà la data ipotizzata nella quale l’Abruzzo raggiungerà l’immunità di gregge: si era parlato del 19 agosto. «Se si chiarisce subito questa situazione, slitterà di poco», commenta Brucchi, che per il resto si limita a dire che «è una situazione difficile da commentare».
VACCINI IN FARMACIA. Resta fissato al primo luglio l’avvio delle vaccinazioni nelle 225 farmacie della regione che hanno aderito alla campagna. Data confermata ieri al termine di una riunione operativa con le associazioni dei farmacisti a Pescara, presieduta dalla Verì e da Brucchi. Le prenotazioni partiranno a breve e saranno gestite direttamente dalle farmacie, che avranno a disposizione due tipologie di vaccini a tutte le fasce di età. Nella prima settimana ogni farmacia riceverà 28 dosi, che saliranno a 34 nella seconda e a 40 nella terza, per poi essere tarate sulle necessità delle sedi in base alle prenotazioni. A garantire le forniture sul territorio saranno le farmacie ospedaliere.