Acqua, proposta di aumento dell'Aca

Discussa nella commissione Finanze la richiesta dell’azienda acquedottistica: aumento da 1,12 a 1,23 euro al metro cubo

PESCARA. Prima dell'arrivo delle ferie, il paventato aumento dell'acqua aveva scatenato proteste e continue riunioni e, ieri, l'argomento è tornato in Comune. Nella commissione Finanze di Pescara, l'Aca ha ribadito la necessità di aumentare le tariffe: da 1,12 euro al metro cubo ad almeno 1,23 euro a metro cubo.

L'azienda consortile acquedottistica (Aca), a fronte di un pareggio di bilancio già registrato per il 2010, deve chiedere un aumento delle tariffe: lo stesso che era stato già prospettato durante l'assemblea dei soci per poter far fronte agli investimenti per 14 milioni di euro l'anno previsti fino al 2013.

La seduta di ieri mattina è stata convocata dal presidente della commissione Finanze, Renato Ranieri: la prima riunione per monitorare lo stato delle aziende partecipate dal Comune di Pescara in seguito all'allarme lanciato dalla corte dei Conti sulle perdite registrate nel 2008. All'incontro, ha partecipato per l'Aca l'ingegner Bartolomeo Di Giovanni.

«Nel 2008», ha ricordato Ranieri, «l'Aca ha registrato 10 milioni di euro di perdite per l'aumento dei servizi, perdite che hanno gravato anche sul Comune di Pescara». L'attuale imposta media ferma a 1,12 euro al metro cubo non consentirebbe più di coprire le spese che, ad esempio, per la sola depurazione ammontano a circa 3milioni e mezzo di euro, a cui si aggiungono i 900 mila euro investiti per l'apertura dei nuovi pozzi a Bussi e che rivestono un'importanza strategica anche per Pescara.

«L'Aca ha dunque ribadito la necessità di aumentare la tariffa da 1,12 euro al metro cubo a 1,23 euro al metro cubo», ha spiegato Ranieri, «un incremento che consentirebbe di realizzare, secondo l'azienda, il piano degli investimenti pari a 14milioni di euro l'anno per i prossimi tre anni e, così, senza andare in perdita».

«Un piano fondamentale per rinnovare l'intera rete cittadina eliminando perdite e dispersioni. Tuttavia», ha proseguito Ranieri, «quello stesso aumento non consentirebbe all'Aca di ottemperare al pagamento dei 5milioni di euro di debiti dovuti al Comune di Pescara dal 2005, somme che a questo punto rischiano di non essere mai incassate». L'aumento delle bollette andrebbe a gravare sui cittadini. Prima di agosto, erano state tante le proteste per scongiurare il caro acqua: interventi di consiglieri, striscioni sull'asse attrezzato, ambientalisti e sindacalisti uniti contro il caro tariffe. L'amministrazione, nella riunione di ieri, ha annunciato che «farà di tutto per contrastare la decisione dell'aumento».

Inoltre, Ranieri si domanda quale sarà il futuro del depuratore sul quale l'Aca sta effettuando interventi di manutenzione in qualità di curatore giudiziario. Intanto, nelle prossime commisioni Finanze, il presidente Ranieri incontrerà i vertici delle altre aziende partecipate come Saga e azienda consortile. (p.au.)

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