Assistenza, 7 milioni di spese non pagate

La commissione scopre una valanga di debiti lasciati dalla precedente amministrazione

PESCARA. Il Comune ha accumulato un debito di 7 milioni di euro nel settore dell'assistenza sociale. Una miriade di spese mai pagate, effettuate tra il 2008 e il 2009, lasciate in eredità dalla precedente giunta. La denuncia è arrivata dal presidente della commissione politiche sociali Salvatore Di Pino. «Il residuo, mai saldato, pesa sul groppone dell'attuale amministrazione», ha avvertito.

Di Pino si è fatto consegnare dalla ragioneria i bilanci riguardanti il sociale e si è messo a studiarli. Dopo un'attenta verifica, ha scoperto l'enorme debito. Debito confermato anche dall'assessore alle finanze Eugenio Seccia.

«Per verificarlo», ha detto, «è sufficiente scorrere i bilanci. Una parte dei 10 milioni 354mila euro stanziati per quest'anno per il sociale, dovrà essere necessariamente utilizzata per pagare quei residui ereditati dal precedente governo di centrosinistra che ha previsto spese, le ha effettuate, ma non ha provveduto a pagarle, trascinandosi dietro il debito».

Il presidente della commissione ha snocciolato alcune cifre al riguardo. «Nel 2008», ha affermato, «a fronte della spesa prevista di 9 milioni 100mila euro, il governo comunale di centrosinistra ha impegnato 8 milioni 93mila euro, ma ha liquidato solo 4 milioni 652mila euro, trasformando la somma rimanente in residuo che inevitabilmente è scivolato prima nel bilancio 2009 e poi, in parte, anche nel bilancio 2010».

«Nel 2009», ha proseguito, «è stata pagata una quota del debito, circa 3 milioni e mezzo, la differenza, cioè 700mila euro, è finita nel bilancio 2010 sempre come residuo. Le conseguenze sono immaginabili: nel 2009, la precedente amministrazione, che ha governato la città sino a giugno, aveva stanziato in bilancio 9 milioni 900mila euro per il sociale, di cui 3 milioni e mezzo sono stati impiegati per saldare i debiti del 2008 e altri 3 milioni 340mila per pagare le spese impegnate nello stesso anno, ossia le spese relative all'annualità 2009, lasciando in sospeso circa 7 milioni di euro di somme impegnate per i servizi sociali, ma ancora una volta non saldate, non liquidate e che automaticamente sono scivolate nel bilancio 2010, di nuovo come residui».

«In altre parole», ha precisato Di Pino, «oggi l'amministrazione comunale di Mascia si ritrova a dover pagare i debiti del 2008 e 2009, ereditati dal passato governo cittadino, e, al tempo stesso, a dover fronteggiare le spese inerenti l'anno in corso».

Attualmente, l'amministrazione avrebbe già saldato 5 milioni 400mila euro dei vecchi debiti. «Un obbligo», ha osservato Di Pino, «che però hanno inevitabilmente rallentato i pagamenti degli impegni del 2010, che comunque stiamo fronteggiando in ogni modo, come dimostrano i 300mila euro già versati per spese inerenti l'attuale annualità. La verità indiscutibile è che dal passato governo comunale di centrosinistra abbiamo ricevuto un'eredità pesantissima, fatta di residui mai saldati».

«Il quadro tracciato non lascia spazio a dubbi», ha aggiunto Seccia, «ora l'amministrazione sta lavorando per superare la fase di critica generata dai debiti residui degli anni scorsi, puntando su operazioni di fattorizzazione». «La giunta», ha concluso, «potrebbe rivolgersi a società esterne verso cui dirottare i fornitori di servizi che, accettando di fattorizzare i propri crediti, potrebbero ottenere i pagamenti più velocemente concedendo piccoli sconti. In questo modo eviteremmo la sofferenza dei fornitori, costretti altrimenti a lunghi tempi d'attesa».

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