Ornella Florio, 39 anni

PESCARA

Bancaria morta, non fu suicidio: condannato noto professionista

Assolto dall’accusa di omicidio: 4 anni e 4 mesi al commercialista Luca Orsini per non averla soccorsa. La tragedia avvenne nell’appartamento della 39enne Ornella Florio, dopo una notte di alcol e droga

PESCARA. Finisce con una condanna a quattro anni e quattro mesi, inflitta con il rito abbreviato dal gup Fabrizio Cingolani, la storia che il 7 luglio del 2017 vide protagonisti un noto commercialista di Pescara, Luca Orsini, 50 anni, e la sua fidanzata, Ornella Florio, bancaria di 39 anni, che l’uomo riferì di aver trovato impiccata nel bagno dell’appartamento della vittima (in via Lago di Bolsena), dove l’imputato aveva passato quella notte.
Una storia che ha come sfondo il consumo di cocaina e alcol: il mix micidiale per il quale, a detta dell'anatomopatologo Ildo Polidoro, morì Ornella che poteva forse essere salvata se ci fosse stato un immediato intervento del 118.
Quattro erano i capi di imputazione stilati dal pm Andrea Papalia che ha concluso la sua requisitoria chiedendo la condanna per l’imputato a 12 anni di carcere. Uno riguardava la cessione della droga, un altro l’abbandono di persona incapace collegato al reato di omicidio, e per finire la simulazione dell’impiccamento suicidario. Il giudice ha assolto con formula piena l’imputato dall’accusa di omicidio collegato all’abbandono di incapace e, per non aver commesso il fatto, dal reato di cessione di cocaina. Orsini è stato dunque condannato per abbandono di incapace.

Stando all’accusa, avrebbe quindi inscenato l’impiccagione dopo il decesso della donna: «perché simulava», si legge nell'imputazione, «l’impiccamento suicidario di Ornella, sospendendone il cadavere mediante una cintura che le serrava intorno alla gola; quindi le praticava alcune profonde incisioni sul polso sinistro, con la lama di un coltello da cucina, accentuando le assai più modeste lesioni, al medesimo polso, che la donna, nel corso di un litigio, si era provocatoriamente auto-inferte; in tal modo deturpando il cadavere di Ornella Florio, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di procurarsi l’impunità dai reati contestati». (m.c.)

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