Cene elettorali e concerti, l’ex compagna difende Cuzzi: «Non ci sono mai stati regali» 

Ieri l’esame dei testi della difesa dell’ex assessore accusato di affidamenti diretti Nel mirino anche la festa al Megà prima delle votazioni: «Ospiti a titolo gratuito»

PESCARA. Si è incentrata sull’esame di un teste della difesa l’udienza davanti al collegio chiamato a giudicare gli otto protagonisti dell’inchiesta “grandi eventi”, sugli affidamenti diretti di concerti e manifestazioni in particolare a due imprenditori dello spettacolo, Andrea Cipolla e Cristian Summa, da parte del principale imputato, l’allora assessore al ramo Giacomo Cuzzi. Teste chiave per la difesa è stata Simona Orlando, ex compagna di Cuzzi nonché mandataria della campagna elettorale del 2019 per le regionali. La teste ha parlato delle cene elettorali, delle feste, dei manifesti per la campagna elettorale, affermando che era sempre Cuzzi, con l’aiuto della famiglia, a pagare tutto. Ma soprattutto, a domanda del pm Luca Sciarretta, in relazione ai rapporti con Cipolla ha detto: «Non ci sono mai state regalie né tantomeno passaggi di denaro tra Cipolla e Cuzzi».
«La testimonianza della Orlando», spiega l’avvocato Massimo Galasso, uno dei difensori di Cuzzi, «è servita a chiarire i rapporti personali che esistevano tra Cuzzi e Cipolla, che erano assolutamente superficiali, non certo di un’amicizia così profonda come si vuole far passare». Orlando ha spiegato che spesso si incontravano a cena, ma soltanto perché lei e la compagna di Cipolla erano molto amiche. Parla poi della cena elettorale al ristorante Bolsena: «Non venne organizzata da noi, ma da Nino D’Annunzio e c’erano anche due candidate dello stesso partito di Giacomo. Lui è passato per un saluto, ha parlato brevemente ed è andato via. Chi ha pagato non so, forse D’Annunzio». E sulla chiusura della campagna elettorale al Megà ha precisato: «Quella fu organizzata da noi: Giacomo si era messo d'accordo con i fratelli Vaccaro, stabilimmo il prezzo del locale e del catering e vennero i Gemelli Diversi e ’Nduccio, ma non per un concerto e a titolo gratuito». Così come fu la presenza ad Alanno del tenore Piero Mazzocchetti: «Fu lo stesso tenore, che cantò una sola canzone, a dire al pubblico che lo faceva a titolo gratuito per la stima che aveva verso Cuzzi». La teste ha chiarito anche la questione delle auto utilizzate per la campagna elettorale: «Non pagammo quella società perché avevamo contestato le condizioni di quel furgone che si ruppe più volte e non venne mai sostituito».
Sui biglietti omaggio per concerti ed eventi la teste è stata chiarissima: «Ricevevamo tante telefonate per i biglietti omaggio da parte di assessori, consiglieri e tanti altri».
Il collegio ha poi sentito anche l’ex vice sindaco Enzo Del Vecchio che in quella giunta (dal 2014 al 2019, anni presi in considerazioni dalla procura per l’inchiesta) era anche assessore e con diverse deleghe, e quindi un testimone privilegiato di quello che accadeva in Comune. «Le decisioni in giunta», ha detto il teste, «venivano prese sempre in grande autonomia dall’assessore al ramo, ma anche con molto dialogo. E comunque», ha aggiunto rispondendo a una specifica domanda del difensore, «non abbiamo mai votato una delibera con il parere negativo del dirigente e dei tecnici». Del Vecchio ha parlato anche delle notti bianche e delle scelte degli artisti: «Per certi eventi importanti l’assessore competente dava le sue indicazioni, ma questa era la prassi». Altro teste esaminato è stato Valerio Tiberio, ex vice presidente dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, che ha spiegato quali erano i rapporti con il Comune in relazione all’organizzazione delle manifestazioni e ha precisato che ogni anno il Comune organizzava più di 60 eventi.
Sul banco degli imputati siedono anche Simona Di Carlo, Moreno Di Pietrantonio, ieri presenti in aula con Cipolla e Summa, Gianfranco Berardinelli, Alessandro Michetti e Leila Colucci. Oggi altra udienza con un solo teste della difesa Cipolla, poi si tornerà in aula il 6 maggio per terminare l’istruttoria e il 13 maggio avrà inizio la discussione.