Centro di ricerche nell’ex Cofa: i soldi non ci sono, stop al piano 

Il rettore dell’università Caputi: «Il finanziamento annunciato dal ministero non è ancora arrivato» Il Pd: «I documenti rivelano che sarà assegnata solo la metà dei 18 milioni richiesti per le opere»

PESCARA. Il progetto di un centro di ricerche sulle attività marine, presentato dall’università D’Annunzio, è fermo e rischia di rimanere un sogno irrealizzabile. Non solo il finanziamento non è ancora arrivato dal ministero, ma l’importo che verrà assegnato potrebbe essere la metà di quello preventivato per realizzare tutte le opere.
L’allarme è stato lanciato dal Pd, che nei giorni scorsi ha organizzato un incontro con alcuni componenti del Senato universitario. E dalla riunione è emerso un documento che rivela che potranno essere finanziati dal ministero solo 9 milioni di euro, a fronte dei 18 milioni necessari.
Quello che è certo è che i soldi non sono ancora arrivati. Lo ha confermato ieri il rettore dell’ateneo Sergio Caputi. «A noi non è arrivato ancora nulla», ha detto, «ma abbiamo presentato ricorso. Al momento non ci sono novità per l’ex Cofa».
Eppure, nei mesi scorsi, sia il presidente della Regione Marco Marsilio, sia il sindaco Carlo Masci avevano espresso soddisfazione in merito alla notizia che il piano dell’università dell’ex Cofa, dopo un’esclusione iniziale, era rientrato nei progetti finanziati dal ministero, grazie ad un emendamento predisposto dal consigliere politico dell’ex ministro Mara Carfagna, Paolo Russo, inserito nel Decreto aiuti.
Di quei soldi, in totale 18 milioni, non si è vista nemmeno l’ombra finora. Ma quel che è peggio, stando alle rivelazioni del Pd, i finanziamenti, quando arriveranno, potrebbero non essere sufficienti per realizzare quel progetto. Progetto che prevede un centro di ricerche sulle attività marine, con spazi congressuali, piazze, tre edifici per aule e laboratori, sale conferenze ed espositive e un parco urbano. Il tutto da realizzare in un’area di 32mila metri quadrati con una spesa complessiva di 41 milioni, di cui 18 provenienti dal ministero.
«Nonostante i proclami di Regione e Comune», ha fatto presente Stefano Brandimarte del circolo Pd Di Vittorio, che ha partecipato recentemente alla riunione con i componenti del Senato universitario, «la direzione dell’Agenzia per la coesione territoriale non ha ancora concesso le somme necessarie alla realizzazione del progetto. In base alla normativa, il finanziamento per intero dell’importo richiesto supererebbe il massimo concedibile in materia di aiuti di Stato. Al momento, da quanto emerge dai documenti, il finanziamento coprirebbe solo la metà dell’importo richiesto per la realizzazione di quanto pubblicizzato nei mesi scorsi: circa 9 milioni di euro, su circa di 18 milioni di euro necessari».
Da qui, la proposta del Pd di realizzare in alternativa una nuova biblioteca di facoltà. «Opera», secondo Brandimarte, «di vitale importanza per l’ateneo. La biblioteca universitaria è ancora ubicata nel sottosuolo dell’edificio ed è inadeguata». Costerebbe 500mila euro costruirne una nuova.