Cgil e Uil: «Più sicurezza per chi lavora» 

Dal record di morti nei cantieri e i nodi della sanità al Fisco e le pensioni, Ranieri e Lombardo spiegano i temi dello sciopero

PESCARA. L’Abruzzo ieri si è fermato per lo sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati proclamato da Cgil e Uil. Il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, hanno illustrato le motivazioni della mobilitazione.
Sui temi del lavoro e della sicurezza, i sindacati tornano a chiedere la cancellazione delle leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; il superamento del subappalto a cascata e il ripristino della parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; maggiori attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Asl; il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori; la patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti per la sicurezza; l’obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, come condizioni per accedere a finanziamenti e incentivi pubblici.
Altro argomento caldo è la necessità di una giusta riforma fiscale. I punti sono la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati, la tassazione delle rendite e il contrasto all’evasione; la promozione di un fisco progressivo abolendo la flat tax ed estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi.
Per il segretario Lombardo: «Lo sciopero generale cade nelle ore dell’insediamento del nuovo governo regionale, al quale torniamo a chiedere di dare maggiore attenzione a temi vitali per l’Abruzzo. Sul tema della sanità, crediamo che il tempo perso vada recuperato, perché ci troviamo di fronte ad una situazione che desta molta preoccupazione. Le strutture ospedaliere sono insufficienti e inadeguate e allo stesso tempo c’è carenza di medici e operatori sanitari. C’è necessità di stanziare subito fondi per la sanità pubblica. Poi c’è il futuro dell’automotive in Abruzzo e dello stabilimento Stellantis, dove sono impiegati 30mila lavoratori. Infine le infrastrutture. Siamo una regione cerniera tra il Nord e il Sud del Paese, e tra l’Est e l’Ovest, non possiamo permetterci di perdere altro tempo e altre opportunità. Bisogna potenziare subito il porto di Ortona, che deve diventare lo scalo di riferimento per gli scambi commerciali e turistici della nostra regione, recuperare le perdite dell’aeroporto d’Abruzzo, potenziando i voli verso il Nord e per le maggiori città europee, far diventare la A14 una vera autostrada, e attivare al più presto la linea ferroviaria ad alta velocità Roma Pescara».
E per il segretario Ranieri: «Nel 2023 in Abruzzo 36 persone hanno perso la vita lavorando. Un dato in continua crescita che riguarda tutti i settori lavorativi ed in maniera più consistente quello dell’edilizia. Numeri che evidenziano tutte le criticità ed i limiti del mondo del lavoro in Abruzzo, per cui vi è l’urgenza di adottare politiche nazionali e regionali efficaci di contrasto, a partire dalla assunzione degli ispettori negli enti preposti al controllo, che in regione sono assolutamente carenti. Temi dello sciopero sono anche la necessità di rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e di cambiare una riforma fiscale iniqua che colpisce i lavoratori dipendenti e i pensionati, i quali pagano oltre il 90% del gettito totale Irpef. Tra l’altro, ciò avviene in un contesto nel quale oltre la metà dei lavoratori italiani ha il contratto scaduto e con l’alta inflazione degli ultimi anni il potere di acquisto dei salari è crollato del 22%. Crediamo che questi dati siano eloquenti per dimostrare come il lavoro sicuro, stabile e ben retribuito non rappresenti una priorità per il Governo e per le imprese».
Tutte rivendicazioni che saranno ribadite in occasione della manifestazione nazionale di Cgil e Uil che si terrà sabato 20 aprile a Roma. (c.s.)
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