Contrabbando, sequestrato uno yacht panamense

Da più di quattro anni anni veniva utilizzato da due pescaresi che non l'avevano mai registrato

 PESCARA. Ufficialmente, quello yacht è di proprietà una società panamense, ma lin realtà da tempo lo usavano in Italia due pescaresi. Proprio la permanenza prolungata nel Paese ha fatto scattare gli accertamenti del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza e nelle ultime ore si è arrivati al sequestro dello yacht e alla denuncia per contrabbando dei due, di 45 e 48 anni.  La normativa vigente è chiara, da questo punto di vista, e stabilisce che le imbarcazioni intestate a realtà straniere possono godere di una serie di agevolazioni fiscali ma le cose cambiano se la permanenza qui si prolunga per più di 18 mesi consecutivi. A quel punto, infatti, scattano una serie di adempimenti nei confronti dell'Erario.  I finanzieri del Reparto operativo aeronavale, coordinati dal colonnello Franco Ceccarini, hanno tenuto d'occhio per un po' questo yacht, realizzato in Italia ma battente bandiera panamense. Hanno scoperto così che il mezzo era al porto turistico di Pescara da più di 4 anni e hanno anche appurato che la bella e lussuosa imbarcazione da 250mila euro, lunga 13 metri, è rimasta qui per più di 18 mesi di seguito e una volta superato questo termine la ditta panamense non ha presentato alcuna dichiarazione doganale.  Da qui la denuncia per contrabbando. Quanto ai due pescaresi che si rilassavano sullo yatch, risultavano regolarmente autorizzati dalla società intestataria che, peraltro, a Panama gode di una serie di facilitazioni previste dall'ordinamento del posto. La questione non è affatto chiusa, perché il fascicolo è stato trasmesso al Nucleo di polizia tributaria per gli accertamenti realtivi all'evasione fiscale. A coordinare le indagini è stato il pm Annarita Mantini.

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