Convitto da restaurare Alanno chiede aiuto al vice ministro Ascani 

La preside del Cuppari le dona il vino preparato dagli studenti Lei annuncia a Pescara: «Investiremo milioni per l’istruzione» 

ALANNO. Occorrono «alcuni milioni di euro» per completare la ristrutturazione dello storico convitto dell'istituto "Cuppari" chiuso a causa dei danni post sisma.
La questione è stata sottoposta all’attenzione del vice ministro dell’Istruzione, con delega all’Edilizia scolastica, Anna Ascani che ieri pomeriggio, in occasione del suo tour abruzzese, ha fatto tappa al Comune di Alanno invitata dal sindaco Oscar Pezzi che ha fatto gli onori di casa affiancato dal vice Fabio Di Domizio, dal presidente della Provincia Antonio Zaffiri, dalla preside dell’omnicomprensivo Maria Teresa Marsili che ha donato al viceministro una bottiglia di vino “Convivium”, miscela creata dagli studenti (oltre 700) dell’istituto alannese, oltre ai libri firmati dallo storico Manfredi Tricca e lo stemma consiliare dal sindaco.
Nell’affollata aula consiliare c’erano anche cittadini ed esponenti della minoranza a ricevere la rappresentante del governo Conte che era stata già invitata a dicembre in occasione del 160° anniversario della fondazione della scuola, ma all’epoca impossibilitata a presenziare alla cerimonia.
«Abbiamo fatto presente al vice ministro», illustra la preside Marsili, «la necessità di intercettare fondi, qualche milione probabilmente, per il completamento della ristrutturazione del convitto» storico di piazza Umberto, ex convento francescano della metà del 1300, danneggiati dai vari terremoti, dal 2009 in avanti. La Ascani « ha promesso l’interessamento al reperimento dei finanziamenti» occorrenti per il restauro delle due ali dell’edificio che ospiterebbe un centinaio di convittori, attualmente (65) ospiti dell’ex scuola media di via XX Settembre.
Nel tardo pomeriggio la visita a Pescara, dove ha partecipato all’evento “Il sapere e la sfida democratica”, organizzato dal Pd. «Stiamo assumendo 70mila persone nella scuola», ha annunciato Ascani alla folla pescarese, «nel passato l’Italia ha tagliato miliardi, mentre gli altri Paesi investivano in istruzione e ricerca. Dobbiamo tornare a investire per far crescere l’economia, puntando sull’educazione. Siamo al 3,6 per cento del Pil, la media Ocse è il 5%.Se investiamo 4 milioni l'anno, possiamo arrivarci».