Corruzione, perquisizioni da Febbo Sequestrato il telefonino di Sospiri 

Nuovi sviluppi nelle indagini sulle attività dell’imprenditore Marinelli. Nel mirino della Procura il polo oncologico di Chieti: l’ex assessore accusato di aver preso soldi per il progetto. Finanziamenti elettorali per il presidente del consiglio regionale

PESCARA. Si cominciano a delineare con maggiore chiarezza i contorni della complessa inchiesta sulle attività del noto imprenditore della sanità abruzzese, Vincenzo Marinelli: una indagine che al momento vede coinvolte quindici persone e, fra queste, tre politici regionali. Due di loro ieri mattina sono stati destinatari di altrettanti decreti firmati dal sostituto procuratore Andrea Di Giovanni.
Un decreto di sequestro del cellulare a carico dell’attuale presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e uno di perquisizione e sequestro nei confronti dell’ex assessore Mauro Febbo: entrambi esponenti di Forza Italia, entrambi già indagati nell’inchiesta su Marinelli. Anche se sintetiche, le motivazioni a fondamento dei provvedimenti eseguiti ieri dalla guardia di finanza, scendono nel dettaglio e indicano quali potrebbero essere stati i ruoli dei due politici in questa vicenda giudiziaria.
IL PRESIDENTE SOSPIRI. Per il presidente del consiglio regionale si parla di associazione per delinquere e corruzione e si fa riferimento a una informativa della squadra mobile di Pescara e della guardia di finanza, presentata al magistrato il 23 aprile scorso. Da questa relazione «emergeva», si legge nel decreto di sequestro, «il totale asservimento della funzione pubblica ricoperta di presidente del consiglio della Regione Abruzzo agli interessi privati di Vincenzo Marinelli e delle società allo stesso riconducibili (manifestatosi, tra l’altro, attraverso l’impegno ad affidare incarichi dirigenziali in ambito sanitario regionale e locale a persone di fiducia di Marinelli) in cambio di assunzioni e finanziamenti elettorali». Nel cellulare di Sospiri il magistrato è alla ricerca di eventuali comunicazioni via chat o messaggi intercorsi tra Marinelli e Sospiri e tra quest’ultimo e «terzi interlocutori che consentano di identificare i concorrenti nella condotta delittuosa». Si precisa che i reati sarebbero stati commessi a Montesilvano e Pescara intorno alla fine di maggio del 2019, e per la corruzione si fa riferimento alla data del 21 novembre 2019 a Pescara.
L’EX ASSESSORE FEBBO. Più specifica la questione che riguarda invece Mauro Febbo, al quale il pm contesta in questo decreto la corruzione che sarebbe stata accertata nel maggio del 2019. E sempre in relazione alla stessa informativa degli investigatori che viene citata anche per Febbo, si legge che dalle carte di polizia e finanza «si evince che l’indagato, quale assessore e consigliere regionale di maggioranza della Regione Abruzzo, riceveva somme in contanti ed altre erogazioni in cambio dell’impegno a far bandire la gara per l’esecuzione del Project financing per la realizzazione del nuovo polo oncologico dell’ospedale di Chieti».
Quindi la contestazione lascia intendere che la procura è in possesso di qualcosa che giustifichi l’affermazione sui soldi che Febbo avrebbe preso.
PROJECT FINANCING. Questa vicenda è legata al Project financing che una delle società che rappresenta Marinelli avrebbe predisposto, impegnando un milione e mezzo di euro.
Da qui, probabilmente, le pressioni che Marinelli avrebbe esercitato sui politici per far stilare il bando al più presto: se nessuno avesse aderito a quel bando, la società rappresentata da Marinelli si sarebbe regolarmente aggiudicato il progetto e per l’imprenditore pescarese sarebbero scattate provvigioni molto interessanti. Da qui le sue pressioni, tutto sommato normali per chi come Marinelli svolge un lavoro di mediazione che però, stando all’accusa, sarebbero andate oltre il lecito, con versamento di soldi in favore dell’esponente politico.
LE PERQUISIZIONI. Le perquisizioni di ieri hanno interessato tutti i luoghi nella disponibilità di Febbo, oltre al sequestro del cellulare, per capire quali contatti o sms, o altro, ci sarebbero stati tra loro e con altri legati a questo progetto. Ma anche tutta la documentazione contabile e bancaria: assegni, ricevute fiscali, scontrini, bonifici, carte di credito e via discorrendo, inerenti i rapporti tra Marinelli e Febbo. Qualche settimana fa le perquisizioni disposte dal pm Di Giovanni avevano interessato lo stesso Marinelli, la figlia e tutti i suoi collaboratori, ma incentrate su un paio di determine regionali e comunali relative all'acquisto di bus elettrici.
L’INCHIESTA. Ma questa è soltanto una vicenda corollario perché l'inchiesta della procura è incentrata sulle attività delle società di Marinelli, legate alla sanità. Tanto è vero che fra i quindici indagati ci sono anche funzionari delle Asl di Pescara e di Chieti, un primario, il rappresentante di un consorzio che gestisce software, il titolare di una impresa di pulizia che opera negli ospedali e collaboratori di Marinelli.