Partita appena cominciata sulla definizione del nuovo contratto, ma l’assessore annuncia tagli del 50 per cento sulla psico-riabilitazione

Crediti 2010 per Villa Pini, la decisione è rinviata

Primo faccia a faccia tra Venturoni e l’avvocato Ivone. La curatela non ritira il ricorso al Tar

PESCARA. Nessuna schiarita tra Villa Pini e Regione al tavolo degli accreditamenti 2010 a favore della clinica. La partita è solo avviata e se sono rose non fioriranno prima della primavera inoltrata. Chi si aspettava soluzioni a tambur battente, resterà deluso.

«C’è una linearità nelle decisioni della Regione», osserva Lanfranco Venturoni, poco dopo il faccia a faccia con l’avvocato romano Giuseppina Ivone, alla quale è affidata la curatela della società dichiarata fallita dal tribunale di Chieti. Incontro infruttuoso? «Nient’affatto», spiega l’assessore alla Sanità, «ma è presto per parlare di cifre e nuovi contratti».

Tempi lunghi, insomma. Che tuttavia non coincidono con le esigenze stringenti di un esercizio provvisorio chiamato a rispondere delle aspettative di creditori e lavoratori, senza correre il rischio di vedere sfumato il valore della società. L’avvocato Ivone non sembra infatti neppure intenzionata a ritirare il ricorso al Tar contro la mancata riattivazione degli accrediti a Villa Pini. Il ricorso sarà infatti discusso domani dai giudici amministrativi dell’Aquila.
La Regione si attendeva forse il ritiro dell’istanza al Tar? «Abbiamo già detto che sospenderemo la revoca degli accreditamenti», rimarca Venturoni, «e ci saremmo aspettati maggiore collaborazione. Anche perché l’esito del ricorso è, a questo punto, del tutto irrilevante visto che siamo pronti a riattivare i rubinetti del credito».

Già, ma quando? «Bisogna comprendere», prosegue Venturoni, «che ogni nostro passo e ogni decisione del commissario Chiodi vanno prima vagliati al tavolo tecnico del governo, in osservanza del piano di rientro dal debito sanitario. Ci sono atti formali da rispettare», ripete l’assessore. Interessi e tempi che evidentemente stridono con quelli della curatela, che ribadisce così la necessità di un pronunciamento del Tar. Di sicuro c’è che i livelli di accreditamento assegnati in passato a Villa Pini non potranno essere confermati. «C’è la quota destinata alla psico-riabilitazione da ridimensionare, almeno per il 50 per cento» anticipa Venturoni. «Bisognerà infatti tagliare i 180 posti letto, sui 350 complessivi di Villa Pini, che sono venuti meno con la chiusura dei centri (ex Paolucci e Villette, tra gli altri) per ordinanza del sindaco di Chieti».

Strutture chiuse perché ritenute non idonee ad accogliere i malati psichici dopo la visita della commissione speciale sul servizio sanitario presieduta dal senatore del Pd, Ignazio Marino.
L’assessore non commenta le voci sulla vendita o l’affitto di Villa Pini e delle società collegate alla galassia Angelini. Si conosce l’interessamento di gruppi come Neuromed e della Ddp del costruttore guardiese Paolo Primavera. «Non intendiamo entrare nei rapporti tra i privati e non abbiamo alcuna intenzione di cominciare oggi», taglia corto Venturoni, «posso soltanto dire che noi non siamo né a favore né contro nessuno».

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