la tragedia di piazza muzii, eseguita l’autopsia 

Domani l’addio a Dairon trovato morto nel locale

PESCARA. Ci saranno, insieme ai familiari, tutti gli amici e i colleghi di lavoro, domani pomeriggio, alle 14.30, nella basilica della Madonna dei Sette Dolori per l'ultimo saluto a Dairon Rosales...

PESCARA. Ci saranno, insieme ai familiari, tutti gli amici e i colleghi di lavoro, domani pomeriggio, alle 14.30, nella basilica della Madonna dei Sette Dolori per l'ultimo saluto a Dairon Rosales Estrada, il ragazzo di 20 anni, di origini cubane, trovato senza vita martedì pomeriggio all'interno del ristorante della zona della movida di piazza Muzzi, in cui lavorava dal mese di marzo come aiuto cuoco.
Ieri mattina, su disposizione della procura, è stata effettuata l'autopsia che ha confermato quella che era l’ipotesi iniziale, ossia che si è trattato di un gesto volontario. A fare la tragica scoperta, insieme al cuoco del locale, era stata la madre Maylin, che non si dà pace per quello che è successo. Oltre a lei, Dairon, per tutti Titì, lascia il papà Maurizio e i tre fratelli Diego, Asia e Luca.
Il ragazzo era arrivato in Italia, a Pescara, nel febbraio del 2012, per raggiungere la madre che era qui già dal 2006.
A gennaio di quest'anno, insieme a uno dei suoi fratelli, Dairon era andato ad Arezzo e per un po’ aveva fatto il cameriere. A marzo però tutti e due erano tornati a Pescara per lavorare nel ristorante della zona della movida dove martedì Dairon è stato trovato morto.
«Non riesco ancora a crederci», ripete mamma Maylin. «Dairon, così come i suoi fratelli, era la mia vita. Ci vedevamo tutti i giorni. Io lo raggiungevo, dopo il lavoro, all’ora di pranzo e di cena al ristorante. Lui mi abbracciava e mi dava i baci».
Dairon non ha lasciato nessun biglietto alla famiglia, nulla. «Non so cosa sia accaduto e andrò fino in fondo. Lui», dice la madre del figlio, «era un ragazzo affettuoso, dolce, non litigava mai con nessuno, non aveva nemici. Cercava sempre di risolvere i problemi in maniera pacifica. L’unica cosa che lo faceva stare un po’ giù era la situazione economica. Per il resto, era sempre solare, amava ascoltare la musica cubana. Di mio figlio mi mancherà soprattutto il sorriso. Un sorriso stupendo che colpiva tutti». (a.d.f.)
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