Ferrovia Pescara-Roma: svelato il nuovo progetto 

II primo tratto sarà una “metropolitana leggera” lunga sedici chilometri

PESCARA. Ci siamo. Rete ferroviaria italiana ha indetto il Dibattito pubblico sul progetto di fattibilità tecnico economica per il potenziamento della linea Pescara - Chieti - Interporto, il primo tratto della linea ferroviaria veloce che collegherà l’Abruzzo a Roma. Regione, sindaci e cittadini sono già stati convocati per il 2 maggio prossimo. Rfi ascolterà le loro controproposte a un dossier che il Centro ha potuto leggere con molta attenzione. L’opera si estende per una lunghezza di 16 km. Ecco cosa prevede.
1) Il raddoppio della linea tra Pescara Porta Nuova e San Giovanni Teatino, per una estensione di 6,5 km, con l’adeguamento della fermata di Pescara San Marco, la realizzazione della fermata di San Giovanni Teatino, a supporto dell’Aeroporto d’Abruzzo e l’eliminazione del passaggio a livello di corso Italia.
2) Il raddoppio del tratto fra San Giovanni Teatino e Chieti, per una lunghezza di 5,5 km, con una variante velocizzata del tracciato di un chilometro, all’altezza della frazione di San Martino, e l’adeguamento al raddoppio della fermata di Chieti Madonna delle Piane.
3) E infine il raddoppio della linea compresa fra Chieti e l’Interporto di Manoppello, per una lunghezza di 4 km, da realizzarsi con lo stretto affiancamento alla linea storica.
Il costo complessivo dei lotti Pescara Porta Nuova-San Giovanni Teatino-Chieti-Interporto d'Abruzzo è di 792,4 milioni di euro. «Il raddoppio della ferrovia», scrive Rfi nel dossier, «comporterà, inoltre, un beneficio in termini di incremento di capacità della linea con un significativo aumento dei servizi giornalieri che, per i treni regionali, passeranno da 44 al giorno attuali ai 100».
IL PROGETTO GLOBALE.
È il primo tratto, si diceva, della nuova linea veloce Pescara-Roma che comprende anche gli altri lotti: Interporto d’Abruzzo - Manoppello- Scafa già appaltati; Pratola Peligna - Sulmona; Avezzano -Tagliacozzo; Lunghezza-Guidonia.
«Il costo complessivo dell’intera opera», si legge sul dossier, «è stimato in 15,9 miliardi di euro ed è previsto il completamento nel 2032. Gli interventi di raddoppio, velocizzazione e upgrade consentiranno di diminuire i tempi di percorrenza dalle attuali 3 ore e 20 minuti a circa 2 ore».
Della realizzazione della linea veloce si occupa il commissario straordinario di governo, Vincenzo Macello, vice direttore generale di Rfi.
METROPOLITANA LEGGERA.
L’area più urbanizzata d’Abruzzo, che funge da cerniera tra i due capoluoghi di Pescara e Chieti, oltre che da un collegamento più veloce con Roma sarà così servita da una vera e propria metropolitana leggera di superficie che solo in un tratto del suo percorso, quello che attraversa il centro di San Giovanni Teatino, viaggerà interrata. Ma il Dibattito pubblico indetto da Rfi prenderà in considerazione le alternative progettuali che per ora sono le seguenti.
ALTERNATIVA 1: raddoppio del tratto Pescara Porta Nuova - Chieti in stretto affiancamento all’esistente.
ALTERNATIVA 2: rispetto alla precedente presenta una variante in galleria artificiale e due tratti in trincea, in entrata e uscita dalla galleria, in corrispondenza del Comune di San Giovanni Teatino.
La soluzione relativa all’interramento del raddoppio ferroviario verrà realizzata per fasi, ma viste le strutture si renderà necessario occupare una fascia più ampia, con conseguente maggiore occupazione di territorio, e un numero maggiore di fabbricati da demolire. L’intervento ha uno sviluppo complessivo di 4.908 metri.
LA FERMATA DELL’ AEROPORTO.
La nuova fermata è prevista nel tratto in rilevato che passa in prossimità dell’aeroporto. L’accesso alla fermata verrò garantito da una nuova viabilità raccordata con una rotatoria di tipo compatto alla via Magellano da un lato e con la via Polo dall’altra, che si innestano sulla via Amendola realizzando un anello di collegamento all’aeroporto.
Con questa viabilità, la nuova fermata, avrà una distanza percorribile di circa 1,5 km dall’aeroporto.
Il piazzale della fermata è organizzato con ampi marciapiedi, aiuole, punti di scambio tra veicoli privati e mezzi pubblici, taxi e bus, un parcheggio con 32 posti auto, di cui 2 per diversamente abili, e rastrelliere per bici. «Oltre che da un punto di vista di accessibilità», si legge nel dossier, «la nuova fermata porterà benefici anche in termini di maggiore connettività all’Aeroporto internazionale d’Abruzzo che, inserito nel cuore della conurbazione Pescara - Chieti, è proiettato verso lo sviluppo dei collegamenti».
MADONNA DELLE PIANE
È ubicata a Chieti Scalo in corrispondenza del polo universitario e in un tratto praticamente a raso. La fermata esistente è raggiungibile tramite un percorso pedonale e da un piccolo piazzale attrezzato con 6 posti auto di cui uno per i diversamente abili. In prossimità dello stesso è anche presente una fermata autobus di interscambio. L’accesso da nord-est è assicurato solo tramite un sottopasso pedonale, ad uso promiscuo, collegato con delle rampe alla viabilità locale. La riqualificazione prevede la realizzazione di due marciapiedi di lunghezza pari a 250 metri l’inserimento di ascensori panoramici e il prolungamento dell’esistente sottopasso. Inoltre, saranno costruiti 2 nuovi servizi igienici a servizio delle persone con disabilità.
FERMATA SAN MARCO
Si trova vicino al tribunale di Pescara e vi si accede tramite una scala. È presente un ascensore/piattaforma elevatrice che risulta attualmente non attivo e non rispondente ai requisiti standard. Nel tratto interessato dalla fermata, l’intervento prevede il raddoppio della linea, con il conseguente rifacimento della banchina, l’inserimento di un nuovo ascensore di tipo panoramico e a norma per le persone a mobilità ridotta. Entrambi i marciapiedi della fermata avranno lunghezza pari a 250 metri. Inoltre, è prevista la realizzazione di un piazzale per l’interscambio intermodale con gli altri sistemi di trasporto pubblico e privato, attrezzato con parcheggi, aree di sosta, percorsi pedonali, aree verdi, stalli per motocicli e rastrelliere per bici. La parola ora passa alla Regione, ai sindaci e soprattutto ai cittadini.
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