Il ministro a Edison: bonifica la discarica 

Ecco la diffida che non dà alternative al colosso dell’energia e chiarisce che non è una concessione o un atto facoltativo

BUSSI SUL TIRINO. Dopo appena qualche giorno dalla dichiarazione spontanea da parte di Edison di voler comunque procedere alla messa in sicurezza e bonifica delle aree 2A e 2B e zone limitrofe, "pur non avendo obblighi" come è stato precisato nella missiva inviata agli enti preposti alla gestione ed al controllo di questi territori, ieri ad esprimersi sulla vicenda è stato il Ministero dell'Ambiente del Territorio e del Mare, che invece impone alla Edison di comunicare nel «termine di 20 giorni se intende procedere agli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino nel Sito di interesse Nazionale di Bussi sul Tirino di quelle aree, con l'avvertimento» scrive il direttore generale del dicastero Maddalena Mattei Gentili «che, in difetto si procederà d'ufficio alla realizzazione degli stessi a danno della Edison spa, ai sensi della normativa vigente». Una comunicazione quella del Ministero (vedi l’atto pubblicato in alto a destra) che convalida a pieno titolo tutto l'operato del sindaco di Bussi Salvatore Lagatta e della sua amministrazione, che da sempre hanno creduto che questa fosse la via non solo più adeguata, ma anche quella rispondente ai canoni delle normative vigenti al di là dei vari dubbi sulla legalità della procedura avanzati da più parti nei mesi scorsi che avevano tenuto la questione in stallo. Una convinzione certa quella degli amministratori bussesi tanto che il sindaco procedette all'acquisto, da Edison, delle aree per il prezzo simbolico di 1 euro, per far passare la proprietà di quei terreni in capo ad un ente pubblico per realizzare la condizione indispensabile affinché la bonifica non gravasse sull'amministrazione comunale. Era stata la Provincia di Pescara ad individuare la Edison come soggetto responsabile della messa in sicurezza, ma il provvedimento non ha trovato d'accordo la stessa Edison che ha opposto ricorso prima davanti al Tar e in seconda istanza al Consiglio di Stato che deve ancora esprimersi sull'argomento.
Ora la decisione del Ministero accorcia ogni percorso e stabilisce una data certa sul procedimento, perché fra 20 giorni si saprà quali iniziative saranno adottate per mettere fine alla querelle ed avviate finalmente le operazioni di bonifica. Dal palazzo comunale intanto esulta il sindaco Lagatta, che è stato sempre convinto della bontà delle sue scelte e di aver saputo condurre correttamente gli assolvimenti procedurali. «Il consigliere regionale Antonio Blasioli e il capogruppo di opposizione al Comune di Bussi Pino De Dominicis, sono parsi gioire con le loro dichiarazioni sulla convinzione che avrebbe dovuto essere il Comune di Bussi a ripristinare e mettere in sicurezza quelle aree. Ora», ha concluso Lagatta, «la nota del Ministero non ha bisogno di commenti da parte del sottoscritto, perché rende palesemente giustizia su quanto affermato finora dalla mia amministrazione, ripristinando la verità tanto attesa. Restiamo in attesa della decisione di Edison».