Incentivi e favoritismi in Comune Denunciati 5 responsabili tecnici 

Inchiesta della Finanza su presunti illeciti nell’assegnazione di 28mila euro liquidati indebitamente Sott’accusa gli affidamenti diretti delle pratiche per studi di fattibilità e ammodernamenti tecnologici

PICCIANO. Affidamenti diretti delle pratiche su emergenza sisma e maltempo, liquidazioni con abuso di risorse finanziarie destinate all’ammodernamento tecnologico e persino autopagamenti.
È quanto emerso da un’inchiesta delle fiamme gialle di Popoli su presunti illeciti in materia di spesa pubblica, condotta nei Comuni di Picciano e Pescosansonesco. Inchiesta e che ha portato alla denuncia, per abuso d’ufficio, di 5 responsabili dei servizi tecnici e finanziari, segnalati anche alla Procura regionale della Corte dei conti per aver causato un danno erariale di 28 mila euro. Al centro delle indagini, che fanno parte dell'operazione “Easy Game”, gli appalti pubblici banditi dai due Comuni per le emergenze che hanno colpito il territorio, dal sisma dell’agosto 2016 al maltempo del gennaio 2017. All’attenzione dei finanzieri del comando provinciale guidato dal colonnello Antonio Caputo, una fitta documentazione riguardante lavori di messa in sicurezza di edifici storici, strade, scuole e santuari.
Opere di interesse collettivo per la realizzazione delle quali sono arrivati, nelle casse locali, contributi straordinari con annesso stanziamento di risorse finanziarie da destinare, a titolo di incentivo, ai dipendenti pubblici per lo svolgimento di funzioni tecniche, in relazione all’appalto come attività di programmazione della spesa, valutazione preventiva dei progetti, controllo e direzione dei lavori. Una cassa che si è trasformata, in poco tempo, in un tesoretto di quasi 56 mila euro da ripartire, sulla base dei regolamenti, tra i responsabili tecnici e finanziari e i loro collaboratori.
Ed è da qui, stando agli investigatori, che sarebbe partita «una catena di montaggio» che ha portato all’abuso di metà del fondo, 28 mila euro di incentivi, i quali sarebbero stati «indebitamente liquidati per i motivi più disparati». Ossia affidamenti diretti senza procedure comparative, assenza di copertura finanziaria, generici studi di fattibilità, sviamento del 20% delle somme destinate all’innovazione tecnologica o, ancora, mancato pagamento delle quote previste per Irap, Cassa pensioni dipendenti enti locali e Inail. E fra i tecnici, secondo quanto venuto fuori dall’inchiesta, «c’è stato anche chi, in assenza del provvedimento autorizzatorio di un responsabile terzo, si è autoliquidato gli incentivi».
Il presunto sistema corruttivo ricostruito dalla Tenenza di Popoli ha evidenziato un giro di favoritismi culminato con l’assegnazione, con modalità illecite, di 11 appalti: lavori per un valore complessivo di 2 milioni e mezzo di euro, «intaccati da negligenze, errori, omissioni».