i precedenti

Invalidità e patenti speciali, gli altri casi aperti

Le indagini sul reparto: commissioni all’esame della Cassazione dopo un conflitto tra pm

PESCARA. Quella sui rimborsi e sugli straordinari dei medici è la terza inchiesta che scava nella Medicina legale della Asl di Pescara. L’indagine che ha fatto più scalpore di tutte, rilanciata dopo le anticipazioni del Centro anche dalle testate nazionali, è quella sulle commissioni di invalidità: 53 indagati per truffa per un presunto ammanco dalle casse della Asl di 300 mila euro. Il caso – i primi sequestri risalgono al 2011 – è intricato: i 53 medici e segretari sotto accusa sono stati prosciolti in udienza preliminare con la formula del «fatto non sussiste», su richiesta del pm Annarita Mantini. Ma il pm titolare dell’indagine, Annalisa Giusti, ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione contro i proscioglimenti e il caso è ancora aperto. In base agli elementi messi insieme dalla finanza, sarebbe emerso un cumulo, vietato da una legge regionale, dei gettoni di presenza per le commissioni e degli stipendi da dipendenti Asl. Ma, in udienza preliminare, il giudice Gianluca Sarandrea ha ritenuto «insussistente» il reato di truffa smontando la base dell’inchiesta e cioè che medici e segretari avessero il dono dell’ubiquità essendo presenti, allo stesso momento e senza timbrare i cartellini, sia in ufficio che nelle commissioni. Di qui, il ricorso in Cassazione del pm Giusti.

L’altra indagine sulla Medicina legale, ancora aperta, riguarda le patenti speciali e ruota intorno alle visite e ai costi pagati dai pazienti. Sono due gli indagati per truffa. Davanti al pm Gennaro Varone, gli indagati si sono difesi dicendo che se reato c’è stato, è stato fatto «in buona fede» e «con superficialità» soltanto per sbrigare le pratiche accumulate in un ufficio da sempre organizzato male. Sotto esame c’è anche l’attività di segretaria svolta durante l’orario di lavoro dei dipendenti Asl per accumulare così più gettoni di presenza legati alle riunioni della commissione.