Istiga al terrorismo su Facebook con foto di armi e frasi violente 

Il 39enne è accusato di far parte dell’associazione Stato islamico: propaganda e proselitismo sui social Sequestrati cellulari e dispositivi informatici: s’indaga per ricostruire la rete di relazioni dell’indagato

FRESAGRANDINARIA. È accusato di fare attività di propaganda e proselitismo su Facebook per l’associazione terroristica Stato islamico. Il tutto da Fresagrandinaria, il piccolo paese dell’Alto Vastese in cui vive da circa un anno, insieme alla famiglia, dopo essere arrivato in provincia di Chieti con un programma di protezione dedicato ai rifugiati. Si chiama Taha Boussetta e ha 39 anni il tunisino perquisito lunedì pomeriggio dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros), che conducono l’inchiesta aperta dalla Direzione distrettuale dell’Aquila. Gli inquirenti gli contestano l’articolo 270 bis del codice penale, vale a dire di partecipare a un’associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico. In più, a carico dell’indagato viene ipotizzata l’istigazione a delinquere, alla luce del contenuto di alcuni post da lui pubblicati sul social network.
I POST INCRIMINATI
Sul suo profilo Facebook, tuttora attivo, è possibile trovare una serie di immagini con frasi ritenute evidentemente di contenuto violento. In una delle foto, per esempio, è ritratto un militare con la tuta mimetica, armato di fucile d’assalto, con il volto quasi completamente coperto. Sullo sfondo, si scorge un mezzo blindato. In un altro post, invece, è riprodotto un pugno con la bandiera della Palestina al polso e, accanto, con il tricolore dell’Italia, accompagnato da una frase in arabo.
LA PERQUISIZIONE
Gli investigatori del Ros hanno perquisito l’abitazione dell’indagato in via Papa Giovanni Paolo XXIII, nelle vicinanze della scuola del paese. Non solo: i militari dell’Arma gli hanno sequestrato il cellulare e altri dispositivi informatici, che saranno ora analizzati da un esperto, anche per ricostruire la rete di relazioni del tunisino in Italia e all’estero. Chiamate, rubriche, sms, le chat di Whatsapp, Messenger e altre applicazioni: tutto sarà passato al setaccio dai carabinieri e non è da escludere che emergano elementi e indicazioni utili per proseguire gli accertamenti, magari allargando il raggio d’azione.
IL CONTESTO
È quasi scontato affermare che Fresagrandinaria, una realtà di poco più di 900 abitanti, è un paese sotto choc. Boussetta è arrivato qui nel 2023, con un programma coordinato dal ministero dell’Interno, anche per incrementare il numero di minori presenti nel paese per tenere “viva” la scuola. In totale, sono state quattro le famiglie di rifugiati accolte dal Comune e seguite da due cooperative. Queste ultime si sono occupate di reperire da alcuni privati gli alloggi da destinare agli immigrati, «tutti in possesso di regolare monitoraggio e di protezione speciale data dal ministero», ha tenuto a precisare il sindaco Lino Giangiacomo.
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