L'Udc: la giunta va riequilibrata

Fissate le condizioni al sindaco. Pastore (Pdl): «Siamo pronti al dialogo»

PESCARA. A 24 ore dall'apertura della crisi politica in Comune, l'Udc esce allo scoperto e fissa le condizioni per la ripresa di un dialogo con il Pdl. Ieri, Dogali e Colalongo hanno richiesto un maggiore coinvolgimento nelle scelte per la città, ma anche un riequilibrio in giunta. E' la richiesta implicita di un assessorato.

Non basta, dunque, la presidenza del consiglio assegnata all'Unione di centro quando aveva solo due consiglieri. Adesso ne ha tre e avrebbe quindi diritto a una rappresentanza in giunta. La contestazione in aula delle spese sostenute per organizzare il Festival dannunziano, a questo punto, sembra solo un protesto per aprire uno scontro che covava da tempo.

Sta di fatto che lunedì scorso, in aula, la maggioranza non aveva i numeri per approvare due importanti variazioni di bilancio. Udc, catoniani e Lista Teodoro hanno fatto fronte unico, voltando le spalle al Pdl e a Pescara futura. L'amministrazione è stata costretta a ritirare le due delibere per non andare sotto. Il presidente della commissione finanze Renato Ranieri, uomo del Pdl, avrebbe addirittura minacciato di dimettersi dall'incarico dopo quella seduta burrascosa.

Segnali allarmanti che hanno scosso l'intera coalizione. Il Pdl spera di poter ricucire lo strappo, ma il folto gruppo dei dissidenti vuole qualcosa in cambio per scendere a patti. Intanto, si continua a parlare con insistenza della nascita di una federazione tra Udc, Lista Teodoro e i catoniani di Democrazia per le autonomie - in tutto sette consiglieri - per dare più forza alle richieste.

«Bisogna aggiustare il programma del Festival dannunziano», ha avvertito ieri il capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali, «ma c'è anche uno squilibrio in giunta che va verificato». Sulla stessa lunghezza d'onda il coordinatore cittadino Andrea Colalongo: «Chiediamo un riequilibrio nella giunta, nelle commissioni e negli enti». Il Pdl si prepara a fronteggiare l'avanzata dei dissidenti, cercando di rompere il fronte.

«Riavvieremo il dialogo con l'Udc», ha fatto presente il coordinatore cittadino del Pdl Andrea Pastore, «c'è stata una disattenzione da parte di qualcuno che ha portato al mancato coinvolgimento delle forze della coalizione. Ma il rapporto con l'Unione di centro resta buono, sia a livello locale che a livello regionale. Sono convinto che si arriverà presto a una ricucitura facendo ripartire il tavolo politico».

«Con la Lista Teodoro e i catoniani», ha aggiunto il senatore Pastore, «siamo sempre pronti al dialogo, ma non mi sono piaciute certe manifestazioni goliardiche avvenute di recente in consiglio».

Nel frattempo, l'amministrazione comunale resta bloccata. Le variazioni di bilancio che contengono, tra l'altro, un aumento delle spese per il Festival dannunziano e per la realizzazione dello Stadio del mare non potranno essere approvate fino a quando la maggioranza non disporrà di nuovo dei numeri necessari. Servono almeno 21 consiglieri presenti in aula per il voto, ma non considerando il consigliere della Lista Teodoro Massimiliano Pignoli, i tre catoniani Nico Lerri, Adele Caroli e Livio Marinucci e i tre esponenti dell'Udc Licio Di Biase, Vincenzo Dogali e Vincenzo Di Noi si scende a 18, più il sindaco.

Intanto, dall'opposizione piovono critiche. Il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio ha convocato per stamattina una conferenza per parlare della crisi. Per il segretario Stefano Casciano «l'amministrazione è al capolinea».

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