Le Naiadi verso l’ipotesi interna: «Gestione in mano alla Regione» 

Marsilio istituisce un tavolo tecnico per cercare soluzioni alternative dopo l’annullamento del bando Si allontana il passaggio al Comune. Approvata la delibera per riallacciare le utenze e verificare gli spazi

PESCARA. Il futuro prossimo del centro sportivo Le Naiadi potrebbe passare attraverso una gestione completamente interna dell’impianto. L’ipotesi di mantenere le piscine gioiello tra Pescara e Montesilvano in capo alla Regione, accantonando almeno per il momento la possibilità di affidare l’impianto natatorio al Comune, è rimbalzata in questi giorni negli uffici del presidente Marco Marsilio. La soluzione sembra prendere sempre più corpo dopo l’annullamento in autotutela da parte di Areacom sia dell’appalto ventennale da 39 milioni di euro sia di quello in via d’urgenza nei confronti del Club Aquatico, a seguito dell’apertura di un’inchiesta con quattro indagati coordinata dal procuratore Giuseppe Bellelli e dal sostituto Luca Sciarretta.
I passaggi istituzionali si sono concretizzati in primis con la costituzione di un tavolo tecnico «per la verifica della fattibilità di soluzioni gestionali alternative» già all’indomani della determina di Areacom. Il 21 novembre scorso, infatti, la Regione ha conferito alla dirigente del servizio “Assistenza atti del presidente e della giunta regionale” Daniela Valenza «ogni più ampia facoltà di svolgere incontri, convocare riunioni, sentire le parti sociali e ogni soggetto istituzionale portatore di interessi», così si legge nel provvedimento, «di reperire le necessarie risorse finanziarie per sostenere la soluzione gestionale che sarà individuata nonché di svolgere ogni ulteriore attività finalizzata al raggiungimento dell’interesse pubblico connesso alla riapertura dell’impianto, anche avvalendosi delle strutture della giunta regionale». Che il presidente Marsilio punti a riportare Le Naiadi agli splendori di un tempo è cosa risaputa. Lo dimostra l’inaugurazione plastica del 16 ottobre con il primo tuffo in costume blu e cuffietta arancione, con tanto di promesse a mezzo stampa ai circa mille atleti sfrattati. Il problema, tuttavia, è come evitare l’ennesima figuraccia dopo la serie di irregolarità riscontrate dalla Procura, sfociate nell’inchiesta giudiziaria per turbativa d’asta nei confronti del direttore dell’Areacom Donato Cavallo, del presidente del Club Aquatico Riccardo Fustinoni, di Vincenzo Serraiocco della “Auditors & Consultants” e del broker Gianluca Cieri.
In un primo momento, visto anche il coinvolgimento del sindaco Carlo Masci e del presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli che si erano fatti avanti per far ripartire l’impianto, si era parlato di un passaggio gestionale dalla Regione (proprietaria della struttura) al Comune. Ma ad oggi non c’è stato alcun atto amministrativo a suggellare il passaggio di consegne tra i due enti né sembra essere in programma. Risultano, invece, in corso di svolgimento le attività interne demandate al tavolo tecnico operativo. In particolare, dopo la riconsegna delle chiavi da parte del Club Aquatico e il contestuale sopralluogo per verificare l’integrità degli spazi (avvenuti il 28 novembre), la Regione ha istituito un servizio di vigilanza fino al 31 gennaio tramite un piantonamento fisso armato affidato alla società Sicuritalia Ivri «con eventuale recesso anticipato all’atto del subentro del nuovo gestore dell’impianto», il tutto allo scopo di «tutelare l’interesse pubblico sotteso alla vigilanza sulla struttura».
Inoltre, superata la fase emergenziale, con la delibera 858 del 6 dicembre scorso la Regione ha dato mandato di riattivare in via «urgentissima» tutte le utenze e di provvedere alla verifica della consistenza degli impianti, sia per la loro manutenzione che per la loro certificazione. È in corso, infine, un avviso interno per reperire tecnici «in grado di relazionare sullo stato dell’arte degli impianti e di indicare le necessarie attività da svolgere». Tutti passaggi, in sostanza, che appaiono propedeutici a una gestione diretta delle Naiadi.
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