Mascia: «Tre aree per i parcheggi: sì al filobus lungo viale Marconi»  

Dopo lo stop della maggioranza per i 96 posti auto cancellati, il 4 marzo sarà presa la decisione finale L’assessore dice di non essere isolato: il centrodestra sia coerente con l’idea di una grande città europea

PESCARA. «Non c’è una maggioranza spaccata né tantomeno un assessore isolato sul progetto di viale Marconi»: lo afferma con convinzione l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Albore Mascia, altrettanto convinto che non esista un problema di parcheggi: «Con il “taglio” della rotonda di piazza Unione e la creazione della corsia preferenziale, dopo l’eliminazione dei parcheggi sul lato mare, a ridosso di viale Marconi nasceranno tre aree sosta in grado di garantire almeno l’85% degli attuali posti auto», fa notare Albore Mascia, «la riunione di mercoledì non era un incontro in cui mettere o no in minoranza l’assessore: forse è passato un messaggio sbagliato».
Qual era quello giusto?
«Che quella riunione era l’ultimo passaggio di un percorso istruttorio, che sono chiamato a fare in quanto delegato dal sindaco, e che ho fatto in maniera certosina e con senso di responsabilità, come l’esperienza politica mi insegna».
Scopo di questo percorso?
«Mettere tutti in condizione di conoscere la questione. Ho avuto un approccio “laico”: non è una lotta tra guelfi e ghibellini in cui io sono il guelfo di turno che deve far passare un’idea a tutti i costi. Io ho una mia visione della città. Non c’è una maggioranza divisa, ma una maggioranza in cui alcuni esponenti hanno manifestato perplessità come in un normale dibattito democratico. Chi aveva fatto valutazioni diverse, ora è in condizioni di decidere con cognizione di causa su un progetto che abbiamo ereditato. Il mio compito era far capire: mercoledì prossimo, con il sindaco si deciderà».
Che cosa ha spiegato?
«In che misura il progetto di viale Marconi può essere flessibile, se e cosa possiamo perdere cambiandolo: ho spiegato che una decisione in questa direzione può comportare la perdita di finanziamenti. L’Europa è rigida: non premia i cambi di decisione in base alla discontinuità amministrativa».
Come e chi ha coinvolto questo percorso decisionale?
«Ho voluto una serie di riunioni con i più scettici, senza farmi portabandiera di nulla. Mercoledì scorso, abbiamo messo l’ultimo tassello per far conoscere tutti i risvolti in attesa della decisione definitiva. Ho invitato i capigruppo e i consiglieri che volevano partecipare. Certo, c’erano degli scettici, ma nessuno ha puntato il dito contro di me».
Soddisfatto di come è andata?
«Sappiamo tutti che certi progetti comportano polemiche e reazioni. Questo è un passaggio delicato, perché comporta un passaggio culturale: abbandonare quella che possiamo definire la “cultura dell’auto in doppia fila col motore acceso”. Nell’ultimo incontro ho ringraziato anche il vostro giornale per come ci informa sui limiti di inquinamento: ecco, non possiamo ignorare l’aspetto ambientale e la tutela della salute dei cittadini. In questo contesto si colloca anche una questione di coerenza politica».
Quale?
«Il centrodestra, a cui rivendico con orgoglio l’appartenenza, è sempre stato per il filobus, a differenza di qualcuno che per anni ha fatto melina sulla questione, e quando era difficoltà buttava la palla in tribuna: l’amministrazione D’Alfonso spesso e volentieri ha buttato la palla in tribuna».
Quindi è arrivato il momento di chiudere la partita.
«Siamo a un bivio: o rinunciamo a un’idea che abbiamo portato avanti con coerenza, oppure esaltiamo il filobus e la filovia da nord a sud, per andare dai Grandi Alberghi di Montesilvano fino a sud di Pescara, passando per strada parco e corso Vittorio. Con semafori intelligenti che danno la precedenza al filobus, si passa da 55’ a 35’ minuti di percorrenza, e ci saranno display che dicono quanta è l’attesa: un mezzo del genere penso possa aiutare anche il commercio».
Il grosso della partita sembra si giochi sui parcheggi che si perderanno.
«Ma non è così. Ci sono già tre aree individuate che garantiscono grossomodo lo stesso numero di parcheggi. Una è quella dell’ex distributore di fronte a piazza Unione, e qui manca un’ultima conferenza di servizi dopo le verifiche ambientali: possono starci 15-20 posti auto; all’altezza di via Nazario Sauro c’è un’area di proprietà comunale per creare altri 25-30 parcheggi; a metà di viale Marconi un comparto dove possono esserci altri 55 posti; più in giù, poi, si possono sfruttare i parcheggi di stadio e antistadio».
Quindi, Albore Mascia è a favore del cambiamento culturale che deve arrivare con il nuovo viale Marconi?
«Io sono coerente con l’idea di vedere Pescara come grande città europea quale noi vogliamo essere. E in una grande città europea non si parcheggia l’auto davanti al bar per prendere il caffè».
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