Massaggi a luci rosse, chiuso un centro

I due gestori arrestati dai carabinieri che hanno intercettato, pedinato e ascoltato i clienti. Listino prezzi fino a 150 euro

MONTESILVANO. Si chiamava “Hanima”, lo spacciavano per un centro dove venivano assicurati massaggi tantrici ma per i carabinieri si trattava di un'attività a luci rosse a tutti gli effetti, gestita da una coppia, un uomo e una donna, che ieri sono stati arrestati e sono ai domiciliari. Sono Marianna Delli Quadri e Sacha Castagnelli, di 37 e 25 anni, entrambi nati ad Agnone, residenti tra Montesilvano e Città Sant’Angelo, ritenuti i promotori e gli organizzatori dei servizi sessuali a pagamento assicurati in un villino di via Vestina(all’insaputa del proprietario dei locali, presi in affitto). Era aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 19 (eccetto il sabato e la domenica), e accoglieva otto o nove clienti al giorno, ai quali venivano assicurati massaggi erotici da ragazze che si facevano trovare nude e lavoravano singolarmente o in coppia.

Lo sostengono i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Montesilvano, diretti da Mauro Verardi, che hanno cominciato ad indagare sulla struttura tra ottobre e novembre dell’anno scorso, dopo aver ricevuto la segnalazione di alcuni cittadini. L'attività non era pubblicizzata in maniera eclatante ma c'era solo un numero di cellulare pubblicato on line alla voce "Centro massaggi Montesilvano" e sul citofono della palazzina, assolutamente anonima, c'era scritto unicamente "Hanima Asd". Nessuna insegna, nessuna immagine, contrariamente ad altri centri massaggi, compresi quelli già finiti nel mirino delle forze dell’ordine e chiusi perché nascondevano attività riconducibili alla prostituzione.

Già dalle telefonate di prenotazione il contenuto delle prestazioni era chiaro, dice il personale dell'Arma che si è occupato delle indagini su “Hanima” sotto il coordinamento del sostituto procuratore Gennaro Varone. Gli uomini che componevano quel numero sapevano benissimo che bussando alla porta della palazzina avrebbero ricevuto massaggi erotici e che avrebbero potuto effettuare a loro volta dei massaggi sull’operatrice di turno. Si poteva scegliere di essere masturbati da due donne per volta, per beneficiare del cosiddetto “quattro mani”, e al termine della seduta a luci rosse il cliente poteva infilarsi sotto la doccia con la donna che lo aveva intrattenuto, per concludere la seduta.

Il prezzo da pagare oscillava tra gli 80 e i 150 euro, a seconda dei servizi. La scelta del tipo di massaggio avveniva telefonicamente, durante la prenotazione, e le intercettazioni delle conversazioni con la telefonista sono state preziose per ricostruire il quadro. Il resto lo hanno fatto i servizi di appostamento dei carabinieri e gli interrogatori a cui sono stati sottoposti i clienti, prima pedinati e poi ascoltati per ricostruire la verità sul centro “Hanima”. Si è capito così che le donne impiegate erano cinque, di età compresa tra 20 e 45 anni, italiane. Si facevano trovare senza abiti, intrattenevano ogni uomo per 60 minuti circa e al termine dell’appuntamento intascavano il 30 per cento della somma versata. Gli affari procedevano bene, i carabinieri parlano di «business proficuo», soprattutto perché “Hanima” non era censita né alla Camera di Commercio né al Comune e tutto avveniva in nero. Nel corso dei controlli non è stata trovata documentazione amministrativo contabile mentre nella perquisizione di ieri i carabinieri hanno avuto dei riscontri all'attività investigativa dei mesi scorsi. Gli arrestati sono accusati (gip Antonella Di Carlo) di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

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