appalto asl truccato, il presidente della cooperativa “la rondine” mercoledì in procura 

Mattucci chiede di parlare: a inchiodarlo le accuse di Dolce

PESCARA. Vuole uscire dal carcere e per questo motivo l’imprenditore Domenico Mattucci, finito in manette il 7 aprile scorso nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto Asl da 11 milioni di euro, secondo...

PESCARA. Vuole uscire dal carcere e per questo motivo l’imprenditore Domenico Mattucci, finito in manette il 7 aprile scorso nell’ambito dell’inchiesta sull’appalto Asl da 11 milioni di euro, secondo l’accusa truccato dal dirigente Sabatino Trotta (poi suicida in carcere), ha fatto sapere ai due pm Anna Benigni e Luca Sciarretta che conducono le indagini di essere disponibile a sottoporsi ad interrogatorio. Verrà sentito in procura mercoledì prossimo, assistito dal suo legale di fiducia, l'avvocato Giuliano Milia. Mattucci, nel corso dell'interrogatorio di garanzia da parte del gip Nicola Colantonio (che aveva firmato la misura cautelare), aveva scelto di non rispondere alle domande del giudice e per questo si era visto rigettare l’istanza di scarcerazione, che peraltro aveva ricevuto il parere negativo della procura. Il gip aveva scritto: «Evidenziato che i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione si rilevano pacifici attraverso l’esame comparato delle risultanze investigative come attestato nelle argomentazioni della misura cautelativa, nonché come si rileva dall’integrale confessione resa dalla coindagata Luigia Dolce». Quest’ultima, infatti (anche lei finita in carcere quale coordinatrice della Coop “La Rondine” che si aggiudicò la gara), lo stesso giorno dell’interrogatorio, vuotò il sacco su tutto e venne posta agli arresti domiciliari. Ora la decisione di Mattucci di voler parlare con i magistrati potrebbe significare una sola cosa: anche lui è disposto a confessare. D’altronde lo stesso gip aveva riportato nel provvedimento di rigetto della scarcerazione il fatto che la Dolce aveva «confermato integralmente che: “il Mattucci aveva reiteratamente consegnato somme di denaro ingenti, almeno 50 mila euro, ed orologi di pregio marca Rolex, in favore di Trotta con lo scopo di alterare la gara di appalto cui era interessato il consorzio “La Rondine”; l’interesse illecito di Mattucci e di Trotta per alterare rapporti e gare di appalto pubblici in Lanciano e Viterbo, sempre in favore degli enti gestiti da Mattucci; Mattucci e Trotta avevano svariati rapporti con soggetti di vertice dell’apparato tecnico-politico-amministrativo che gestivano la sanità abruzzese, cui si rivolgevano ripetutamente per ottenere benefici illeciti per le attività imprenditoriali del prevenuto”».
Ecco quindi che superare questa lunga e articolata confessione della Dolce sarebbe davvero arduo per Mattucci. Oggi, peraltro, verrà affidata a un consulente nominato dalla procura, la perizia su telefonini e supporti informatici sequestrati ai tre arrestati. Il trojan installato nel cellulare di Trotta si è rivelato un aiuto fondamentale per le indagini visto che ha permesso di smascherare quasi in diretta la turbativa della gara di appalto incriminata, ma è anche vero che lo stesso non sempre è stato attivato dalla procura, per cui conoscere i contenuti, anche quelli eventualmente cancellati, presenti nei telefoni degli arrestati, e in particolare in quello di Trotta, diventa di primaria importanza. Anche alla luce dell'intenso programma di interrogatori buttato giù dalla procura.
Devono essere ancora sentiti gli altri indagati fra cui i due componenti della commissione di gara, Antonio D’Incecco e Anna Rita Simoni e, soprattutto, il direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi, accusato di corruzione e destinatario nei giorni scorsi di un avviso di garanzia proprio in vista della perizia sui telefoni. E sempre oggi il gip Colantonio dovrà completare la sua misura cautelare nella quale si era riservato di provvedere circa la sospensione delle attività della Coop che figura indagata quale persona giuridica. E infatti per questa mattina è programmato l'interrogatorio del neo eletto presidente della Coop, Alberto Giuliani (che sarà assistito dall'avvocato Sergio Della Rocca), subentrato a Mattucci dopo l'arresto di quest’ultimo. In base a quanto riferirà Giuliani il giudice deciderà se applicare o meno alla Coop “La Rondine” la misura interdittiva della sospensione da ogni attività. (m.cir.)
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