Migliora la qualità dell’aria: la città torna a respirare 

Dopo i dati negativi sui rilevamenti fatti dalla centralina di Valle Anzuca le analisi Arta danno risultati accettabili: il 27 gennaio l’ultimo giorno critico

FRANCAVILLA. Migliora la qualità dell’aria a Francavilla, che da fine gennaio è tornata su livelli accettabili, dopo un mese e mezzo segnato da svariate insufficienze. In base ai dati diffusi dall’Arta infatti, l’ultimo giorno critico è stato quello del 27 gennaio. Da quel momento, la stazione di rilevamento che si trova all’interno dello stadio comunale Valle Anzuca ha fatto registrare netti segnali di ripresa.
Negli ultimi venti giorni, l’indicatore non è mai sceso sotto la soglia minima; anzi, la qualità dell’aria che si respira tutti i giorni è sempre stata definita “accettabile” tranne in due circostanze in cui l'indicatore si è fermato su “mediocre”, un livello non eccelso, ma allo stesso tempo nemmeno allarmante, specie se inserito in un periodo tutto sommato positivo. Dati incoraggianti dunque, in netto contrasto con quanto visto fino alla fine di gennaio. Dai primi di dicembre in poi infatti, i rilevatori più volte sono scesi sotto la soglia della sufficienza: prima durante il periodo dell’Immacolata, poi nei giorni a ridosso del Natale, quindi a cavallo del nuovo anno. E il peggio doveva ancora arrivare, perché il picco negativo si è palesato tra la metà e la fine di gennaio, quando per una decina di giorni l’indicatore non si è mosso dal bollino rosso che definisce la qualità dell’aria come “scadente”, condizionata dai livelli delle polveri sottili prodotte dalle automobili, dal riscaldamento delle case e da ogni altro fattore inquinante.
Secondo quanto riferito dagli esperti, in quel frangente a concorrere alla situazione sarebbero state anche le condizioni climatiche, che per giorni hanno assicurato giornate di sole fuori stagione che hanno creato una sorta di cappa lungo la costa, senza che le correnti d’aria potessero agevolare un ricircolo. Ma, altro fattore che potrebbe aver contribuito a generare una situazione del tutto anomala per Francavilla, è il caos creatosi per la chiusura dell’A14 ai mezzi pesanti, che ha costretto i tir a transitare lungo le vie cittadine nei centri vicini al casello di Città Sant’Angelo. Un motivo che in quelle zone ha provocato un aumento significativo del livello d’inquinamento dell’aria, ma che a macchia d'olio si è allargato anche nei centri vicini. Sarà un caso, o forse no, che proprio da quando la situazione legata al transito dei mezzi pesanti sull’autostrada ha recuperato un minimo di normalità, la qualità dell’aria su tutta la costa è migliorata, e con essa anche quella di Francavilla.
Analizzando i dati dell’Agenzia regionale per la tutela dell'Ambiente, si nota come in città non ci sia mai stato un problema inquinamento, se non in quest’ultimo mese e mezzo: per trovare altri giorni sotto la soglia della sufficienza, prima di quelli compresi tra dicembre e gennaio, bisogna risalire ad aprile 2019. Ed è proprio per questo che ha fatto impressione un periodo così lungo segnato da svariati bollini rossi.
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