Morta a 21 anni dopo l’incidente Inchiesta per omicidio stradale 

La Procura apre un fascicolo sullo schianto frontale. Resta grave il 59enne alla guida dell’altro mezzo Federica Pizzuto era iscritta a Medicina alla d’Annunzio. Il rettore Stuppia: «Abbiamo perso una figlia»

PESCARA. Sarà un’inchiesta della Procura di Pescara a fare luce sulle cause e sulle responsabilità del tragico incidente di venerdì pomeriggio che ha spezzato la vita e i sogni di Federica Pia Pizzuto, la studentessa di Medicina di 21 anni morta alla guida della sua Ford Focus mentre procedeva lungo la tangenziale, in direzione sud, all’altezza del cimitero di San Silvestro. La dinamica del violento schianto frontale contro il furgone Ford Transit, il cui conducente (un papà di 59 anni di Montesilvano) è rimasto gravemente ferito e attualmente ricoverato in Rianimazione, è ora affidata a un fascicolo aperto per omicidio stradale e lesioni.
Il giorno dopo l’ennesima tragedia della strada che ha sconvolto la città e il mondo accademico abruzzese, l’università d’Annunzio ha listato a lutto i profili social e gli allievi dell’ateneo hanno sospeso le attività organizzate ieri in segno di cordoglio e vicinanza alla famiglia della ragazza, da tempo residente a Francavilla al Mare ma originaria di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. A Pescara Federica Pizzuto aveva concluso gli studi superiori, al liceo scientifico Galilei, dove si era diplomata nel 2021 prima di superare i test di accesso alla d’Annunzio e intraprendere il percorso difficile e molto stimolante per diventare medico. Un futuro brillante davanti, con solide basi già impostate, come racconta la sua luminosa carriera universitaria e le foto in camice bianco nei laboratori dell’ateneo pubblicate sulla sua pagina Facebook. «Quest’annata è maledetta», commenta a mezza voce il rettore della d’Annunzio, Liborio Stuppia, «ogni perdita sminuisce il ruolo della nostra comunità, perché la nostra è una grande famiglia e quando viene a mancare qualcuno in un modo così orribile è come se ognuno di noi avesse perso un figlio o un parente. La morte di una ragazza così giovane è una tragedia immane per il modo in cui è avvenuta, sono i sogni spezzati quelli che fanno più male. Tutta la comunità accademica è scossa e si stringe intorno alla famiglia».
Parole commosse, intrise di dolore, arrivano anche dal dirigente scolastico del liceo Galilei, Carlo Cappello: «Ricordo bene quella classe, Federica era molto brava, studiava e si impegnava. Non aveva avuto problemi ad accedere a Medicina, stava realizzando un sogno e aveva il suo percorso di vita ben tracciato. Dispiace ancora di più perché questi ragazzi hanno superato mesi terribili durante il Covid e la didattica a distanza e, nonostante le difficoltà, adesso stavano finalmente riprendendo i loro spazi. Federica stava andando dritta verso gli obiettivi della sua vita. È una tragedia che ci ha colpiti nel profondo».
Per l’ultimo saluto a Federica bisognerà aspettare la restituzione della salma ai familiari. Intanto, anche ieri, sono andati avanti i rilievi da parte della polizia locale di Pescara, coordinata dal comandante Danilo Palestini, che su delega dell’autorità giudiziaria sta proseguendo con gli accertamenti tecnici sul luogo dell’incidente e su ciò che resta dei mezzi coinvolti, finiti sotto sequestro. La Ford Focus dopo il frontale è stata sbalzata sul guardrail della variante, dal lato opposto della strada. Una terza auto, una Peugeot, è riuscita a schivare le due vetture ed evitare il peggio. Per liberare i due conducenti, i vigili del fuoco hanno adoperato tutti gli strumenti a loro disposizione per tagliare le lamiere. Una corsa contro il tempo che però non è bastata a salvare la vita della studentessa: nonostante i tentativi disperati di rianimarla da parte dei soccorritori del 118, il suo cuore aveva smesso di battere. Adesso le speranze sono tutte rivolte all’altro conducente, papà di due bimbi, che lotta tra la vita e la morte in Rianimazione.
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