Negozi e uffici, le regole del decreto Green pass 

Dal 1° febbraio la stretta. Il Governo ha chiarito le attività escluse dall’obbligo

Cosa si potrà fare senza Green pass dal primo febbraio? E per cosa invece servirà necessariamente il certificato verde che si ottiene con il tampone oppure quella che si ottiene con il vaccino o la guarigione?
All’inizio del prossimo mese, infatti, entreranno in vigore le nuove restrizioni – sancite con il decreto del 5 gennaio – per i non vaccinati in uffici pubblici e attività commerciali per frenare la diffusione del virus e la crescita della pressione ospedaliera. E il Governo, con il nuovo dpcm firmato venerdì sera, ha integrato il decreto, elencando tutte le attività e i servizi ritenuti essenziali e quindi escluse dall’obbligo di mostrare il Green pass all’ingresso.
Per la maggior parte delle attività servirà quindi il Green pass “base” che si ottiene con un tampone negativo, che ha durata di 48 ore se ottenuto con un antigenico rapido e di 72 ore se con un molecolare. E poi ci sono le attività a cui si può già accedere soltanto esibendo il super Green pass, o Green pass “rafforzato”, quello che si ottiene solo con la vaccinazione anti-Covid oppure con la guarigione, il cui obbligo in alcune situazioni e luoghi resterà in vigore anche dopo il primo febbraio e fino alla fine dell’emergenza sanitaria.
Restano in vigore poi tutti gli altri obblighi che non riguardano strettamente la certificazione verde, come quello sull’uso della mascherina all’aperto e della Ffp2 a bordo dei mezzi del trasporto pubblico.
SENZA GREEN PASS
Il decreto del Governo impone l’obbligo del Green pass “base” dal primo febbraio nella gran parte delle attività e dei servizi al chiuso. Per quelli all’aperto, quindi, il certificato non serve, a meno che non siano già previsti altri limiti. Dal primo febbraio si potrà quindi accedere ai mercati rionali, alle edicole a chiosco e ai distributori esterni alle tabaccherie.
Il nuovo dpcm, invece, elenca le attività commerciali che vendono prodotti essenziali e per questo escluse dall’obbligo di Green pass. Innanzitutto ci sono quelli che vendono alimenti, quindi ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed esercizi vari, ma non si può consumare sul posto. Non servirà il Green pass anche nei negozi che vendono prodotti surgelati e in quelli dedicati agli animali e alla loro cura e alimentazione. Niente Green pass anche nei negozi che vendono prodotti igienico-sanitari.
Escluse dall’obbligo, poi, anche le attività che vendono carburanti per auto e mezzi in generale, ma anche quelle che vendono combustibili ad uso domestico e per il riscaldamento.
Sono esclusi poi i negozi di medicinali, come farmacie, parafarmacie e altre attività specializzate, quelli che vendono articoli medicali e ortopedici e quelli di ottica.
Il Governo specifica poi che si potrà entrare tranquillamente in strutture sanitarie, sociosanitarie e veterinarie, ma anche in strutture residenziali, però solo per finalità di prevenzione, diagnosi e cura. Possono quindi entrare solo i pazienti, mentre gli accompagnatori e i visitatori dovranno mostrare il super Green pass con la terza dose, oppure quello con due dosi ma con l’aggiunta di un tampone negativo.
Restano fuori dall’obbligo vaccinale anche gli uffici di polizia e giudiziari, ma solo per attività indifferibili, come per presentare denuncia. CON IL GREEN PASS “BASE”
Il Green pass “base” invece servirà in tutte le attività commerciali al chiuso che non rientrano nella categoria di quelle escluse in quanto vendono prodotti essenziali.
Il certificato verde servirà quindi anche per entrare per esempio nelle tabaccherie, nelle librerie, nelle edicole presenti all’interno di altri negozi, nelle cartolibrerie, nei negozi di abbigliamento in quelli di giocattoli e in quelli di cosmetici. Alcune di queste erano considerate attività essenziali nelle altre misure restrittive dei mesi scorsi, ora non più.
Il Green pass “base” servirà dal primo febbraio anche per accedere agli uffici pubblici, come per esempio agli sportelli dell’Inps e dei Comuni.
Ma servirà anche per entrare negli uffici postali, nelle banche e nelle finanziarie. Il Governo ha chiarito che il certificato verde servirà anche per recarsi a ritirare la pensione, visto che per gli over 50 vige l’obbligo vaccinale.
Le nuovi misure che scatteranno il primo febbraio si aggiungeranno a quelle già in vigore. Come quella che da qualche giorno impone il Green pass base per accedere ai servizi alla persona, cioè per esempio parrucchieri, barbieri, centri estetici e studi di tatuaggi. Il Green pass “base” è richiesto anche agli studenti delle università.
Un’altra misura che resta in vigore è l’obbligo di Green pass “base” per recarsi al lavoro, a meno che non si rientra in una delle categorie per cui vige l’obbligo vaccinale (lavoratori della Sanità, della Scuola, dell’Università e della Sicurezza).
Dal 15 febbraio, inoltre, per gli over 50 sarà necessario esibire il super Green pass per recarsi al lavoro.
CON IL SUPER GREEN PASS
Tra le misure che restano in vigore anche dal primo febbraio, ci sono quelle che riguardano l’obbligo del super Green pass in alcuni ambiti della vita sociale, ma anche degli spostamenti.
Il certificato verde “rafforzato” serve infatti innanzitutto per salire a bordo dei mezzi del trasporto pubblico, sia urbano che di lunghe tratte, ma anche per consumare al bar e al ristorante, sia al bancone che al tavolo, sia all’aperto che al chiuso.
Il super Green pass serve anche per accedere nelle discoteche, che potranno riaprire proprio dal primo febbraio dopo lo stop natalizio, ma anche nelle feste, comprese quelle che seguono cerimonie civili o religiose.
Serve poi anche per attività e servizi di intrattenimento o culturali come cinema, teatri e musei, ma pure nelle mostre.
Il super Green pass è poi requisito imprescindibile, dopo le ultime misure prese dal Governo, anche per accedere agli alberghi, nei centri benessere e nelle terme.
Ma anche per le attività sportive, quindi per accedere nelle palestre e nelle piscine e per prendere parte a sport di contatto, così come per accedere agli eventi sportivi, quindi a partire dagli stadi, dove è stata anche ridotta la capienza per limitare il rischio di diffusione del virus tra gli spettatori.
Il certificato verde rafforzato è poi richiesto anche per entrare nelle sale giochi, nelle sale scommesse e nei bingo.