Ombrelloni ogni 5 metri ma le regole dividono 

Arriva il protocollo Inail, si perderebbe il 60% della capienza

PESCARA. Tutti al mare, ma salutandosi e guardandosi a distanza. Finisce l’era della quattro chiacchiere al bar, magari davanti a una birra ghiacciata o un caffè. E armandosi di tanta pazienza: tutti in fila per andare in bagno visto che ogni volta l’inserviente di turno dovrà sanificare l’ambiente. Insomma, le spiagge super affollate per l’estate 2020 saranno un lontano ricordo.
LE LINEE GENERALI. Stabilimenti aperti con entrata su prenotazione, ombrelloni distanziati di almeno cinque metri, piscine chiuse e igienizzazione dei lettini se si danno a un nuovo utente. Sono alcune le indicazioni contenute nel documento Inail e Iss pubblicato sulla balneazione e che dovrà essere valutato con molta attenzione dal governo, visto che certe restrizioni potrebbero creare diversi problemi ai balneatori. «Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate» si legge nella nota. «Viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie».
L’Inail si raccomanda, inoltre, di favorire l'utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia. «La distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo», scrivono nel documento Inail e Iss. «È opportuno anche privilegiare l'assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l'igienizzazione delle superfici prima dell'assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata».
I DUBBI DELLE REGIONI. Dopo la pubblicazione di queste direttive sono sorte tantissime perplessità da parte delle Regioni, che hanno chiesto con urgenza un vertice a Francesco Boccia, il ministro per gli Affari Regionali. Anche l’assessorato al Turismo della Regione Abruzzo, che vuole aprire le spiagge per il 29 maggio, preme per un vertice immediato, perché le linee guida dell’Inail sono risultate troppo rigide e, specie col distanziamento tra gli ombrelloni, gli operatori balneari perderebbero il 60% delle capienza. Si proverà a mediare portando la distanza a 2,5 metri, come ha ha fatto sapere l’assessore Mauro Febbo.
CONCESSIONI ABRUZZO. Insomma, direttive molto rigide per una regione che conta 114 chilometri di spiaggia, considerando le 1.456 concessioni del demanio costiero, le 647 concessioni per stabilimenti balneari e le 30 concessioni per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, per una percentuale di costa sabbiosa pari al 47,5 %
ALBA ADRIATICA IN TESTA. Nella nostra regione, secondo i dati elaborati da Legambiente, Alba Adriatica è la prima località per chilometri di costa (2,7) e la più alta percentuale di costa occupata (83%)
DISTANZA LETTINI E CABINE. Tornado alla direttive Inail, si legge che sdraio e lettini dovranno essere distanti di almeno due metri e le distanze potranno «essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante». Per le cabine, va vietato l'uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa.
PISCINE E SERVIZI IGIENICI. «È da vietare», si legge nel documento dell’Inail, «l'attività ludico sportiva, i giochi di gruppo, le feste e gli eventi. Saranno chiuse le piscine e per la fruizione di servizi igienici e docce andrà rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni».
SPIAGGE LIBERE. Tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle spiagge libere «dovranno essere localmente definite puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci. Dovranno essere affissi nei punti di accesso alle spiagge libere cartelli in diverse lingue contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento». Inoltre va mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), - ad esempio con posizionamento di nastri - che sarà codificato rispettando le regole previste per gli stabilimenti balneari, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l'aggregazione. Tale previsione permetterà di individuare il massimo di capienza della spiaggia anche definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line. Tale modalità favorirà anche il contact tracing nell'eventualità di un caso di contagio. Devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti. «È opportuno, ove possibile», conclude il documento, «affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire».
REGOLE BAGNINI. Valutare il respiro della vittima dell'incidente in mare guardando il torace senza avvicinare il proprio viso. È una delle altre indicazioni contenute nel documento Inail-Iss. «In attesa di nuove evidenze scientifiche», conclude il documento dell’Inail, «si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida».
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