Oncologia, emergenza infermieri La Asl pronta a inviare 30 rinforzi 

Il Nursind lancia l’allarme sulla cronica carenza di organico nel reparto dei malati tumorali  L’annuncio del manager Caponetti: «Saranno assunte 34 unità e riconfermati gli interinali»

PESCARA. Ci sono giorni in cui «un solo infermiere deve occuparsi di 16 pazienti». E accade anche quando il reparto di Oncologia, con 21 posti letto regolamentari, sfiora il limite del sovraffollamento con 30 malati, tra i 25 e i 90 anni, con varie patologie tumorali, dislocati pure nei corridoi. Con le visite mediche, la somministrazioni di farmaci e l'igiene personale che avviene dietro i paraventi, sotto gli sguardi inferociti dei familiari che vorrebbero i propri cari dentro e non fuori le stanze di degenza.
Dopo Geriatria, Medicina, pronto soccorso, anche Oncologia (quinto piano, ala nord est), attualmente diretta da Dimitri Luisi, responsabile facente funzioni (al posto del primario Carlo Garufi in servizio al San Camillo di Roma) scoppia di pazienti e il personale è stressato da turni prolungati e con la guardia sempre alta.
E' l'allarme lanciato da Antonio Argentini, del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che segnala la situazione di difficoltà seguita alla cronica carenza di organico dell’ospedale.
Ma il manager della Asl Antonio Caponetti, annuncia: sono in arrivo 30 infermieri con contratto a tempo determinato e 4 Oss, operatori socio-sanitari, a disposizione dei reparti con più criticità. In un reparto ad alta densità di decessi come Oncologia, una sessantina negli ultimi quattro mesi, «gli sforzi del personale sono enormi», sostiene il Nursind, «ci vorrebbe una struttura sanitaria nuova, completamente rivista soprattutto nella ripartizione dei locali». Occupata persino «la stanza del trucco e parrucco, inaugurata due anni fa, che non ha mai avuto questa funzione, ma è stata subito utilizzata come sala di degenza con un solo letto».
Disvela la lunga lista delle criticità del reparto, il sindacalista pescarese, ma non attacca frontalmente i vertici sanitari: «Li comprendo, non è colpa loro se il sovraffollamento è causato dall’utenza che sceglie l’ospedale di Pescara per curarsi». Però l’emergenza non viene sottaciuta da Argentini, che attacca: «È capitato che un solo infermiere debba occuparsi di 16 pazienti che chiedono di essere puliti, le medicine, assistenza in generale. Tutte operazioni che in caso di sovrannumero, avvengono lungo i corridoi con la privacy di un paravento». Un reparto che ospita «molti malati fine vita, oltre a quelli che devono effettuare le visite mediche quotidiane. Un grosso aiuto ci arriva dagli studenti infermieri». In totale sono 12 gli infermieri in reparto, 5 medici e altrettanti Oss, operatori socio sanitari spalmati su due turni, perché «non esiste il turno di notte». Una lacuna che i vertici sanitari stanno per colmare, almeno in parte. Il direttore generale Caponetti spiega che «sono in arrivo quattro Oss, prevalentemente per Geriatria e Medicina». «Inoltre», prosegue il manager Asl, «assumeremo 30 infermieri con contratto a tempo determinato che però stanno arrivando col contagocce, per ora solo la metà, dagli ospedali dove sono operativi, anch’essi sovraffollati. Riconfermeremo gli interinali, ma intanto spulciamo la graduatoria dei 500 infermieri non occupati provenienti da tutta Italia». La «carenza di fondi per le assunzioni» peggiora la situazione.