i dati di ginecologia

Ospedale, parti cesarei in calo Rosati: così la Asl risparmia

PESCARA. Mentre l’Italia intera grida allo scandalo per l’abuso dei parti cesarei, alla Asl di Pescara la percentuale si abbassa del 10 per cento rispetto al 2010, attestandosi al 31 per cento (la...

PESCARA. Mentre l’Italia intera grida allo scandalo per l’abuso dei parti cesarei, alla Asl di Pescara la percentuale si abbassa del 10 per cento rispetto al 2010, attestandosi al 31 per cento (la media nazionale è del 38,5 per cento) rispetto a 2.082 parti complessivi. Come rende noto il direttore dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia Maurizio Rosati, per diminuire sensibilmente le operazioni è stato sufficiente introdurre un ambulatorio specifico, che non ha comportato spese aggiuntive né aumento di personale per la Asl: «Con i 200 accessi registrati in 12 mesi», spiega il primario, «abbiamo razionalizzato le operazioni, evitando gli eccessi e prediligendo, ove possibile, le nascite fisiologiche. Il nostro obiettivo per il 2013 è arrivare a una percentuale di parti cesarei del 20/25 per cento, come accade in regioni come il Friuli Venezia Giulia».

Dall’arrivo in Abruzzo di Rosati, è stato attivato il percorso nascita, che da giugno a dicembre ha registrato 262 accessi, consentendo alle famiglie un risparmio dai 1.000 ai 1.500 euro per ogni gravidanza. «Ogni cosa», sottolinea il direttore dell’unità operativa, «è stata fatta riorganizzando le risorse umane e ottimizzando le strutture esistenti all’interno della Asl. Queste si chiamano politiche sociali e fanno appello al nostro senso di responsabilità».

I dati delle attività ambulatoriali, snocciolati in un incontro da Rosati e dal direttore generale Claudio D’Amario, fotografano questa inversione di tendenza: al centro per l’infanzia e l’adolescenza, attivo da settembre scorso, sono stati curati 37 utenti, 39 hanno avuto accesso all’ambulatorio di uro-ginecologia. Per la diagnosi prenatale invasiva (amniocentesi e villocentesi), da dicembre la Asl di Pescara, prima in Abruzzo, ha introdotto le villocentesi con 68 effettuate. All’ambulatorio diagnosi prenatale non invasiva (ecografie di primo livello e secondo livello) gli accessi sono stati 702, mentre le ecografie ginecologiche sono state 271. In più, 367 neomamme hanno partecipato ai corsi di preparazione al parto e 313 si sono rivolti all’ambulatorio gravidanza a termine. Tante le novità messe in campo anche a livello laparoscopico: l’ambulatorio di isteroscopie, colposcopie e laserterapie, fermo nel 2010 e riattivato lo scorso anno, ha registrato 921 accessi, 32 all’ambulatorio di oncologia e 803 a quello di ginecologia.

Ylenia Gifuni

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