penne, dopo l’approvazione dell’emendamento di colletti 

Ospedale, slitta la chiusura ma resta la preoccupazione

PENNE. La proroga di un ulteriore anno alla deroga riguardo la riorganizzazione ospedaliera prevista dal decreto Lorenzin, ottenuta dopo che la commissione Affari costituzionali alla Camera ha...

PENNE. La proroga di un ulteriore anno alla deroga riguardo la riorganizzazione ospedaliera prevista dal decreto Lorenzin, ottenuta dopo che la commissione Affari costituzionali alla Camera ha approvato l’emendamento di Andrea Colletti (M5S), soddisfa parzialmente il presidente dell’associazione Salviamo l’ospedale di Penne, Nicola Spoltore. Soprattutto considerando l’attuale situazione dell’ospedale pennese, convince poco il provvedimento che consente alla Regione di derogare a quanto previsto dal decreto Lorenzin sulla riorganizzazione ospedaliera, in particolare per quanto riguarda strutture, come il San Massimo di Penne, che si trovano a 30 chilometri dai Comuni all’interno del cratere sismico del Centro Italia. La deroga sarà fino al 30 aprile 2022. Per il presidente dell’associazione Salviamo l’ospedale di Penne, il dottor Nicola Spoltore, è un’iniziativa positiva ma che non basta alle esigenze della comunità vestina. «Ringraziamo per l’emendamento e per il prolungamento della proroga. All’atto pratico però», afferma il presidente dell’associazione, «per il San Massimo è di pochissimo aiuto, dato che per essere approvato è stato limato, scartavetrato e ridotto all’osso».
«L’emendamento prevede difatti un congelamento degli effetti del declassamento. Un declassamento che praticamente si è consumato nell’estate del 2018. C’è poco da congelare e l’emendamento non parla di un ripristino della situazione precedente. Non è previsto un miglioramento della situazione del San Massimo. Tra l’altro, il momento è aggravato dalla situazione generale del San Massimo. Non abbiamo ricevuto buone notizie dal confronto urgente avuto nei giorni scorsi con il direttore generale della Asl di Pescara, Antonio Caponetti. Ci è stato ribadito che. anche se abbiamo problemi nella nostra struttura, non ci sono fondi per l’ospedale di Penne. Una giustificazione, quella dei fondi, che non può più bastarci. È stata disattesa anche la richiesta, che facemmo tempo fa alla presenza anche dell’assessore Nicoletta Verì, di riportare a Penne quelle professionalità mediche che erano state assunte proprio per il San Massimo e che sono tutt’ora in servizio a Pescara», dice ancora Spoltore. «Oramai non ci fidiamo più né della politica e né della parte manageriale della Asl di Pescara», va avanti Spoltore, «che continua a trattare il San Massimo come la casa di campagna. Presto torneremo a chiamare il popolo vestino a raccolta per un incontro. Se c’è la volontà bisogna tornare ad alzare la voce e mantenere alta l’attenzione. Questo governo regionale aveva promesso interventi per il San Massimo invece, dopo un anno, non vediamo la volontà di porvi riparo», conclude Spoltore.
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