CHIETI-PESCARA

Pagliuca: Confindustria, abbiamo l'occasione per riprogettare il Paese

Il presidente: "Con cooperazione e fiducia, rimettiamo al centro l'essere umano: è il momento di ridare forze alla parola speranza"

PESCARA. «Dobbiamo rimettere al centro l’essere umano, è il momento di farlo, ed è il momento di dare forza alla parola speranza». Con queste parole, il presidente Silvano Pagliuca ha aperto ieri l’assemblea generale di Confindustria Chieti Pescara.
«Mai avremmo immaginato che cosa il 2020 ci avrebbe riservato», ha detto rivolgendosi alla platea e agli associati in collegamento virtuale, «più di 34mila vittime nel nostro Paese e quasi 500mila morti a oggi nel mondo. Questa esperienza ci ha fatto scoprire quanto siano importanti previsione, progettualità, competenze, l’occuparsi per tempo delle procedure da attivare, evitando improvvisazioni a disastri già accaduti. La logica del “tanto non accadrà nulla” e “tanto non accadrà a me” dobbiamo abbandonarla per sempre».
LA COLLABORAZIONE Pagliuca ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di un più diffuso senso di collaborazione. «Se ci sarà un’Europa forte», ha ribadito, «ci potrà essere solamente in una logica di cooperazione fra gli Stati dell’Unione. Le prime risposte avute dai Paesi europei sono andate solo, sterilmente, verso la difesa dei propri confini. Di contro, noi, all’interno dei nostri confini, abbiamo assistito a una risposta di grande solidarietà di tanta brava gente, donne e uomini, infermieri, medici, forze dell’ordine, imprese e lavoratori che hanno mandato avanti le attività strategiche e indispensabili per il funzionamento del Paese e tutto questo mentre la maggior parte degli italiani stava in sicurezza». I mesi di lockdown e la crisi economica che ne è scaturita, confluiscono ora nella necessità di lucidità per riprogettare il Paese. «Abbiamo bisogno di individuare alcune linee strategiche in grado di attivare il volano dell’economia per tutti. Dobbiamo evitare la distribuzione dei finanziamenti a pioggia che consentirebbe di risolvere i problemi solo per qualche mese. Ripartire da dove eravamo sarebbe grave, micidiale e imperdonabile».
IL PROGRESSO E ancora, secondo il presidente dell’associazione degli industriali, la pandemia favorirà con il suo processo doloroso l’innovazione e il progresso, costringendoci a buttare il vecchio per un nuovo «sicuramente migliore». Da questo punto di vista, la recessione può essere una fonte di opportunità per gli innovatori. «Abbiamo un’occasione unica per riprogettare il Paese», ha spiegato Pagliuca, «perché una crisi spinge con forza le organizzazioni a creare rapidamente esperimenti, vedere che cosa succede e sperimentare ancora. Questo processo di sperimentazione consente il proliferare positivo di nuovi e diversi pensieri: fallire velocemente, apprendere e andare avanti». Sono state mappate più di 700 innovazioni sviluppate durante l’emergenza da Covid-19, non solo focalizzate su temi sanitari e di sicurezza, ma anche nate per rendere più semplice e piacevole la vita di persone e imprese, dallo sport agli strumenti di pagamento, dai servizi di dating al mercato del lavoro. «E’ obbligatorio trasformare la crisi in opportunità, e per questo è necessaria una risposta rapida da parte delle molte aziende tradizionali che dovranno adeguare la propria organizzazione a un mondo sempre più digitale», ha detto, «bisogna accelerare questa trasformazione intervenendo su quattro leve fondamentali: la struttura organizzativa, la cultura e le competenze, i processi e gli strumenti, l’ecosistema». Nell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società della Commissione europea 2020, l’Italia è fanalino di coda, 25esima su 28 Paesi. Siamo scarsi nella digitalizzazione delle imprese e nell’uso dei servizi pubblici digitali, ma anche nella formazione del capitale umano e per le competenze digitali dei cittadini. E per quanto riguarda la digitalizzazione, nella scala nazionale l’Abruzzo è penultimo, peggio solo la Calabria. «Le nostre imprese hanno bisogno di risposte concrete. Hanno bisogno di un Governo deciso e che navighi con una rotta ben precisa per portare la nave fuori dalla tempesta», ha affermato ancora il presidente, «al Governo diciamo di fare presto, a noi stessi, invece, diciamo: facciamoci trovare pronti e con le idee chiare per quando sarà il momento di utilizzare le risorse economiche, sicuramente importanti, che arriveranno».
LE SFIDE E l’affondo finale. «Sfideremo la politica senza visione, sfideremo i burocrati che non conoscono i danni che la loro inerzia provoca sulle imprese e sui cittadini, sfideremo le istituzioni che non avranno la capacità di innovarsi e cambiare per trattare il cittadino e le imprese come clienti e non più come utenti». A esporre i numeri di Confindustria è stato il direttore generale Luigi Di Giosaffatte. A fine assemblea, bilancio approvato e nuovi eletti per il quadriennio 2020-2024. Ecco i nomi dei probiviri: Antonio Albanese, Ermanno Alfonsi, Enio Baldassarre, Florio Corneli, Vincenzo Di Baldassarre, Esteno Donatello, Evelina Rucci. Revisori effettivi, Antonio Bianchini, Domenico Di Michele, Paolo Rabottini. Supplenti, Monica Davide, Fabrizio Toro. Grande anche l’apporto che Confindustria Chieti Pescara ha dato a tutto il territorio durante l’emergenza coronavirus, circa 270mila euro sono stati donati agli ospedali Covid di Pescara e Atessa. L’assistenza ai malati Covid tramite l’uso della telemedicina è stato uno dei punti rafforzati. (e.r.)