Pescara perde un altro ex sindaco: è morto Nevio Piscione

L'ex sindaco democristiano che amministrò la città dal 1986 al 1988 aveva 80 anni ed era malato da tempo. Due settimane fa la morte di Carlo Pace. Il segretario nazionale di Rifondazione Acerbo: "Era il sindaco del popolo". I suoi funerali domani pomeriggio a Colle Pineta

PESCARA. Si è spento all'età di 80 anni Nevio Piscione, ex sindaco democristiano di Pescara dal 1986 al 1988. Sono trascorse solo due settimane dalla morte dell'ex sindaco Carlo Pace, che la città di Pescara torna a vestire di nuovo il lutto. Nato nel 1936 ed entrato in politica giovanissimo, Piscione era diventato sindaco dopo la morte improvvisa di Alberto Casalini.

La sua esperienza amministrativa - che conobbe tante tappe fortunate, come il Pescara di Galeone in serie A e l'inaugurazione della nuova stazione ferroviaria - venne bruscamente interrotta nel febbraio del 1988 con la condanna per l'assunzione di 61 falsi invalidi in Comune. Negli anni Novanta tornò in politica, ma con molta meno fortuna, sotto la bandiera del partito socialista dell'amico di sempre Piero D'Andreamatteo. Piscione è morto questa mattina nella sua casa di Colle Pineta, a Pescara. I suoi funerali si terranno domani, sabato 15 aprile, alle ore 16.30, nella chiesa Sacra Famiglia di Colle Pineta.

Al cordoglio del sindaco di Pescara Marco Alessandrini si è aggiunto oggi il ricordo del segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, che lo definisce "sindaco del popolo". "Con Nevio Piscione ", recita la nota a firma di Acerbo "se ne va un sindaco che esprimeva l'anima popolare della nostra città e sprigionava una simpatia che travalicava le barriere politiche. Ho passato la gioventù a combattere contro la Dc e i suoi alleati, ma la seconda repubblica mi ha fatto molto rivalutare l'umanità di quelli che erano stati i nostri avversari. Da quando si era ritirato dalla politica attiva Nevio mi telefonava spesso per commentare mie interviste o iniziative.
Soprattutto ironizzava su quelli di sinistra che un tempo lo attaccavano e che, andati al potere, dalla Dc avevano mutuato soltanto gli aspetti deteriori. Era solito rivendicare il carattere popolare e democratico anche del clientelismo di un tempo e il comune impegno a favore dei ceti più umili che condividevano con i comunisti. Rievocava sempre Massarotti, Ciafardini, Adriano Michetti e tanti altri che non ci sono più come avversari leali.
Ciao Nevio, sei stato un pezzo di storia di Pescara, un sindaco del popolo".