Processo ad Antigone in Tribunale 

Nell’aula Alessandrini la rappresentazione degli studenti di Classico e da Vinci

PESCARA. Processo ad Antigone, ieri mattina in tribunale, nell’aula Alessandrini, con gli studenti del liceo classico D’Annunzio e dello scientifico Da Vinci che hanno portato in scena la rilettura della tragedia di Sofocle in forma processuale nei confronti di Antigone, accusata di aver sepolto il fratello Polinice violando un decreto di legge, in quanto il fratello era ritenuto un nemico dello Stato. «Attraverso il testo greco tradotto in un linguaggio moderno», ha detto il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, promotrice dell’evento e presente ieri con il procuratore Giuseppe Bellelli, il presidente del tribunale Angelo Bozza e altri giudici, «i giovani sperimentano questo dilemma dell’uomo attraverso la rappresentazione». I ragazzi hanno riflettuto sul rapporto tra potere e principio di responsabilità, tra diritto positivo e diritto naturale, pubblico e privato, uomo e donna. Il giudice Mariacarla Sacco ha assolto Antigone “perché il fatto non sussiste”: non è colpevole perché ha esercitato un diritto di libertà, essere Antigone vuol dire a lottare per i propri ideali. (m.cir.)