il locale inaugurato poco prima dell’emergenza covid 

«Quel video, che batosta per noi» 

La gelateria finita nel mirino dei social. I titolari: pronti a ripartire

PESCARA. La gelateria in pieno centro, nella zona pedonale di corso Umberto, era il sogno nel cassetto divenuto realtà di tre ingegneri: Marco Drago, di Asti, amministratore della società Peppercream, e i due colleghi Diego Di Paolo di Pescara e il piemontese Nicola Pasquale che con passione e sacrificio avevano inaugurato l’attività quattro giorni prima della chiusura di tutti i negozi a causa dell’emergenza coronavirus. Poi, dopo circa due mesi e mezzo, finalmente la riapertura. Ma il colpo più duro doveva ancora arrivare con quel video, divenuto virale, di un topo che si muoveva nella vetrina della loro gelateria seminando il panico tra i passanti, e che ha determinato l’intervento immediato della Asl e dei Nas e la chiusura in via precauzionale del locale.
Adesso, dopo la sanificazione di tutti gli spazi e le opportune verifiche da parte delle autorità sanitarie, che hanno certificato che «non c’è mai stata contaminazione alimentare, anche grazie ai rigidi protocolli di igiene già in atto» e che «il roditore è entrato in giornata dalla strada prospiciente e intrappolato alla chiusura», come hanno fatto sapere i titolari della gelateria, è tempo di pensare a una ripartenza in grande stile. Dopo le critiche ricevute via web e le altrettante attestazioni di stima da parte dei clienti, l’amministratore di Peppercream Marco Drago sottolinea con rinnovato entusiasmo che la gelateria riaprirà i battenti dalla prossima settimana. «Il nostro piano ambizioso di ripartire già da domenica subirà uno slittamento alla prossima settimana», evidenzia Drago, «vogliamo fare le cose perbene. Anche se è stato certificato che non c’è stata contaminazione alimentare e che il topo è entrato solo nella parte anteriore del locale, senza raggiungere il laboratorio che aveva la porta chiusa, stiamo provvedendo a sanificare tutto come se ci fossero stati mille topi. Stiamo organizzando un bell’evento in grande stile per cercare di riprendere le energie dopo questa batosta. Cosa faremo? Quello che sappiamo fare meglio: un buon gelato per i nostri clienti».
Il brutto episodio del roditore «grosso, maldestro e vistoso», come lo definisce Drago, è stato un duro colpo per il morale e per le finanze dei tre soci. «Ci ha fatto male», racconta, «perché ci sono persone che in questa gelateria ci mettono il cuore e hanno fatto tanti sacrifici investendo tempo, passione e denari per realizzare qualcosa di bello. Sognavamo tutto questo da quando ci trovavamo in altre parti del mondo, molto meno belle, e sognavamod i fare qualcosa di bello in Italia. Adesso siamo a terra, ma abbiamo ricevuto tanti messaggi solidali da tantissimi cittadini e questo ci dà la forza di provarci ancora una volta e andare avanti». (y.g.)
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