Rapine a bar e negozi, due arrestati

Quattro colpi in pochi giorni, presi un senegalese e un italiano

PESCARA. Rapinavano bar e negozi per pochi euro. Tra il 26 agosto e il 10 settembre hanno messo a segno quattro colpi. Ieri la polizia ha arrestato Sy Matar e Valentino Mascella, entrambi di 25 anni e con precedenti legati alla droga.

 Le forze dell’ordine indagano anche su un terzo uomo: un giovane tossicodipendente caucasico. I tre sono accusati delle rapine al bar Di Cocco in via Virgilio il 26 agosto, al Caffè Danesi in via Tibullo il giorno dopo, a un supermercato a Roseto il 2 settembre e alla Nuova Tana di Gigio in via Leopoldo Muzzi giovedì scorso.

 Le rapine erano effettuate sempre nel medesimo modo. Gli indagati entravano nel locale e consumavano. Poi al momento di pagare, aspettavano che venisse aperta la cassa minacciavano i presenti e rubavano ciò che riuscivano.

 Sy Matar, senegalese, è stato protagonista di tutti i colpi. «Era senza permesso di soggiorno e si spacciava per il fratello che vive a Torino», ha spiegato il capo della volante Francesco Costantini. «È arrivato in Italia da circa 18 anni. Viveva con la sua famiglia a Milano. Quando è diventato magiorenne non ha ottenuto il permesso di soggiorno. Ha cominciato a delinquere e al momento scontava nel teramano un obbligo di dimora. A lui siamo risaliti grazie all’aiuto della comunità senegalese di Pescara e grazie a una denuncia della sua compagna che non aveva più sue notizie da ferragosto».

 L’altro arrestato, Valentino Mascella residente nel teramano, è invece accusato della rapina compiuta alla Nuova Tana di Gigio e la polizia ritiene sia coinvolto anche nel colpo al bar Di Cocco. Il terzo indagato, un trentenne di origini caucasiche, è invece considerato complice del senegalese nella altre due rapine.

 Matar e Mascella sono stati arrestati nella notte tra venerdì e sabato durante un blitz alla stazione. «Eravamo sulle loro tracce da giorni», spiega l’ispettore Romeo Caputo. «Abbiamo fermato il senegalese su un vagone in parcheggio e l’italiano su un treno in partenza per Roma». I due sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria perché c’è il pericolo di fuga.