Ricatto al cliente: presa anche la quarta trans 

Il gruppo di colombiane nei guai dopo la denuncia di un cittadino di Pineto L’uomo derubato di soldi e telefonino dopo la lite sul prezzo della prestazione

MONTESILVANO. E’ stata arrestata anche la quarta trans colombiana residente in via Isonzo e accusata, insieme ad altre tre connazionali già agli arresti domiciliari, di rapina ed estorsione ai danni di un cliente.
Della transessuale di 24 anni, all’anagrafe Cristian Andrey Diaz Callejas, si erano perse le tracce nei giorni scorsi quando i carabinieri di Montesilvano e Giulianova erano riusciti a eseguire la misura cautelare, firmata dal giudice Gianluca Sarandrea su richiesta del pm Marina Tommolini, solo per due delle quattro transessuali dedite alla prostituzione e residenti nel palazzone di Villa Verrocchio.
All’origine degli arresti, la denuncia di un uomo residente a Pineto che, lo scorso 13 aprile, si era recato nell’appartamento per avere un incontro sessuale con “Camila”, una delle quattro trans scelta dopo una ricerca su internet. Una volta raggiunto l’appartamento, alla richiesta di 100 euro per un rapporto completo, il cliente cerca di contrattare sul prezzo consegnando alla trans soltanto 50 euro.
Ne nasce una discussione che spinge l’uomo a rinunciare alla prestazione e a chiedere indietro i suoi soldi. A quel punto, dalle altre stanze escono le altre tre trans che cominciano a inveire anche loro contro il cliente, che viene spinto contro il muro e privato di altri 450 euro che aveva in tasca e del cellulare. Le colombiane, prima di sbattere l’uomo fuori casa, gli dicono che se vuole riavere il telefono deve tirare fuori altri 100 euro.
Vincendo l’imbarazzo, l’uomo si reca da carabinieri e denuncia l’episodio, fornendo ai militari indicazioni sull’appartamento e riconoscendo in foto tutte e quattro le colombiane. Nei giorni successivi, il cliente prova anche a telefonare al numero della propria utenza, ma una delle trans lo informa che i carabinieri erano già andati in casa loro e che lei e le altre tre colombiane avevano dato la stessa versione dei fatti: il cellulare era stato lasciato spontaneamente dall’uomo per pagare la prestazione sessuale fornita. Ma secondo il pm Tommolini, le dichiarazioni della parte offesa, ritenute coerenti, spontanee e precise, il riconoscimento fotografico, unito all'attività investigativa dei carabinieri, hanno reso altamente attendibile la ricostruzione della vicenda, per cui è stata chiesta la misura in carcere, proprio per evitare una possibile reiterazione del reato, trasformata in arresti domiciliari dal gip.
Dopo l’arresto delle prime due transessuali, avvenuto all’inizio della settimana, nei giorni scorsi è stata rintracciata anche la terza colombiana, seguita dalla quarta, tratta in arresto giovedì sera. Attualmente tutte e quattro le trans sono agli arresti domiciliari nell’appartamento di via Isonzo, immobile peraltro confiscato e che sarà sgomberato a febbraio 2020.
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