Sabino, rientro in fabbrica dopo sette mesi 

Casalbordino. Lavoratori sul piazzale per le pulizie dopo il dissequestro. Magnacca: la Cig a giorni

CASALBORDINO. A distanza di sette mesi dall'incidente costato la vita a tre operai: Giulio Romano, 56 anni, di Casalbordino; Fernando Di Nella,50, di Lanciano, e Gianluca De Santis, 40, di Petacciato (Campobasso), ieri mattina un primo gruppo di dipendenti della Esplodenti Sabino di Casalbordino è tornato in fabbrica. Si tratta dei lavoratori addetti alla manutenzione del piazzale che dovranno ripulire l'area. Gli altri colleghi torneranno al lavoro solo dopo l'incontro con il prefetto in programma la prossima settimana nel corso del quale l'autorità prefettizia darà indicazioni e autorizzazioni. Grande la soddisfazione dell'assessore regionale Tiziana Magnacca. «A breve», afferma la titolare della delega alle Attività produttive e lavoro, «dovrebbe partire la ristrutturazione dell’impianto. Tutto questo produce prospettive più rosee di futuro per i lavoratori dell’azienda di Casalbordino. Ma la vera novità è che l’Inps di Chieti provvederà ad erogare i pagamenti, dal 20 al 31 marzo 2024, entro i prossimi 8-10 giorni per i primi 44 lavoratori. È il risultato», fa sapere Magnacca, «dell’impegno del presidente della Regione, Marco Marsilio, attraverso l’attività degli uffici della Direzione regionale del Settore lavoro e formazione che hanno interloquito con Inps e con la Sabino Esplodenti», sottolinea l’assessore.
La prossima settimana è prevista una riunione delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu). I sindacalisti della fabbrica faranno il punto della situazione. I sindacati territoriali, da parte loro, a breve apriranno un tavolo per la gestione delle nuove attività e l'approfondimento della vendita a un nuovo gruppo. Si parla con insistenza di un gruppo tedesco interessato a rilevare la polveriera ma di ufficiale non c'è ancora nulla. Quel che è certo è che sono tante le aziende internazionali che attendono con ansia la ripresa del lavoro a Casalbordino. Quello che accade a livello internazionale ha portato molti Paesi alla rimilitarizzazione. Se l'operazione di vendita della Esplodenti Sabino andrà in porto è ancora tutto da stabilire. Quel che è certa invece è la riconversione del sito di Casalbordino che sarà contestuale all'inaugurazione della nuova fabbrica realizzata in Val Sinello, nel territorio di Pollutri. L’insediamento di Pollutri dovrebbe chiamarsi "Innovative and sustainable plant for batteriers recycling". A proporlo è stata Cobat Ecofactory Srl, società costituita per l’occasione a Pollutri e con Gianluca Salvatore, presidente della Esplodenti Sabino, in veste di presidente del Cda. La fabbrica è già pronta ed è stata realizzata all'interno di un capannone che prima ospitava un'altra attività. Si trova all'inizio della zona industriale di contrada Colle Leoni, a ridosso della strada provinciale fondovalle Sinello, a poca distanza dal casello dell’A14 Vasto nord e di fronte alla riserva naturale del “Bosco di don Venanzio”.
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