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Sant’Eustachio, in arrivo un milione per i lavori

TOCCO DA CASAURIA. La chiesa di Sant'Eustachio, che domina il poggio più alto del centro urbano di Tocco, ha ottenuto una seconda tranche di finanziamenti per un milione di euro (fondi Cipe),...

TOCCO DA CASAURIA. La chiesa di Sant'Eustachio, che domina il poggio più alto del centro urbano di Tocco, ha ottenuto una seconda tranche di finanziamenti per un milione di euro (fondi Cipe), finalizzati al recupero e consolidamento alla luce dei danni provocati dal terremoto del 2009. Il primo finanziamento era di un milione e mezzo di euro.

La chiesa è stata chiusa al culto subito dopo il sisma per i gravi dissesti che hanno riguardato l'intero impianto strutturale. Durante i lavori, appaltati alla ditta Fracassa di Teramo, sono stati trovati vani sotterranei ricolmi di sepolture, con bare e resti, per cui è stato necessario svuotare gli spazi e redigere un progetto aggiuntivo di consolidamento dei manufatti venuti alla luce, con relativa perizia di variante.

Nel dettaglio, le sorprese emerse consistono nel ritrovamento di alcuni locali sottostanti la navata sinistra, con un conseguente nuovo quadro fessurativo. Tali condizioni hanno richiesto un ulteriore approfondimento progettuale, anche per la corretta prosecuzione dei lavori.

Ora l’intervento, fermo da maggio, può riprendere e concludersi in tempi brevi. La comunicazione dell'assegnazione dei fondi è arrivata al sindaco Luciano Lattanzio da parte del segretario regionale per l’Abruzzo del Ministero dei Beni culturali e del turismo. «Un finanziamento importante», commenta il sindaco, «che consentirà di procedere e restituire il monumento religioso al culto e alla cittadinanza. L’assegnazione di ulteriori risorse», prosegue Lattanzio, «premia il lavoro svolto nei mesi scorsi e la tenacia dell’amministrazione nel far comprendere l'immenso valore storico ed architettonico del bene culturale, ma anche la sua importanza sociale e dunque la necessità di completare il più presto possibile l’intervento». La chiesa ha tre navate, la facciata risale al 1846 ed è opera del maestro Gaetano Alberici.

Walter Teti

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