Serrande abbassate per Roberto

Penne, lutto cittadino e tanta commozione ai funerali dell’operaio morto folgorato su un traliccio

PENNE. «Un dolore immenso per la nostra comunità. Ora è il momento di stringersi tutti attorno alla famiglia Damiani, ancora una volta colpita da un lutto». Sono le parole con le quali don Venanzio Marrone ha centrato il senso di una tragedia che segna la coscienza civile dei pennesi.

Serrande abbassate, lutto cittadino e tanta commozione nella chiesa di San Massimiliano Kolbe per l’addio a Roberto Damiani, il 40enne morto martedì, folgorato dall’alta tensione, nel Teramano. Roberto era un dipendente della Tonelli costruzioni di Penne, ditta che si occupa di manutenzioni e realizzazioni di nuove linee per l’Enel. Lavorava su un traliccio nei pressi della draga di Castelnuovo Vomano quando qualcosa è andato storto ed è rimasto folgorato da una scarica da 20 mila volt. A nulla sono valsi i tentativi di salvarlo da parte dei compagni. La scossa di corrente alternata è stata fulminante. Al rito funebre sono intervenute tantissime persone. A rappresentare il cordoglio della comunità vestina ad Antonio e Massimliano Damiani, padre e fratello dell’operaio scomparso, il sindaco Rocco D’Alfonso, che ha seguito l’intera omelia. Presenti i dipendenti della Tonelli costruzioni. I colleghi di Roberto hanno accolto l’arrivo della salma, in fila, davanti alla chiesa, e l’hanno accompagnata fino alla sepoltura.

«Era un ragazzo eccezionale. Solare e sempre gentile con tutti. Amava stare in compagnia ed era un grande esperto di computer. Quando ho appreso la notizia sono rimasto scioccato», racconta Riccardo, un amico vicino all’operaio scomparso. Durante l’omelia, un lavoratore della Tonelli ha testimoniato la grande disponibilità e lo spirito di colleganza che aveva sempre caratterizzato Roberto nei confronti di tutti i suoi compagni.

Una morte che non è dunque l’unica, tragica perdita per la famiglia Damiani. Dieci anni fa, un altro figlio, Jonny, morì sul lavoro, travolto e ucciso da una valanga di sale durante i lavori di riparazione di un silos nel polo chimico di Bussi. Una lastra di circa 15 quintali gli finì addosso mentre era impegnato nella manutenzione di un serbatoio della Solvay. Aveva solo 29 anni Jonny, e da un anno era uno dei volontari della protezione civile di Penne, poi a lui intitolata. Qualche anno dopo la morte di Jonny, la famiglia Damiani dovette sopportare la scomparsa della madre, colpita da un malore il giorno di Ognissanti mentre si trovava al cimitero.

Ora tutta la comunità pennese si è stretta attorno ai Damiani, provati dalle conseguenze di due incidenti sul lavoro che hanno segnato per sempre il destino di una famiglia .

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