Sospiri: questa giunta è seria

«Città ancora sporca, ma salvati i fondi per grandi opere»

PESCARA. «Lo so, la situazione politica, anzi partitica - mi riferisco ai partiti della coalizione - è insufficiente: non è un bello spettacolo quello che stiamo offrendo ai cittadini e sì, faccio ammenda, perché il sindaco va sostenuto e non messo in difficoltà. Ma il mio giudizio sull'attività amministrativa, considerando le grandi difficoltà in cui ci siamo trovati a operare, è ampiamente sufficiente. Non è un otto, perché questo è il risultato che raggiungeremo a fine mandato, quando sarà il momento di dare voti finali».

Lorenzo Sospiri
, capogruppo del Pdl in Comune e anche consigliere regionale, si carica sulle spalle l'autocritica al primo anno del sindaco Luigi Albore Mascia, illuminando, poi, i pregi che l'amministrazione di centrodestra ha avuto. Il giudizio dei cittadini resta anche oggi «pessimo», come racconta il sondaggio, ma visto dall'interno, dall'uomo spesso indicato come il sindaco ombra, questo primo anno di Mascia, proclamato sindaco il 15 giugno scorso, è trascorso in maniera positiva. Perché? In cima ai pensieri di Sospiri ci sono le grandi opere, quelle strategiche, uscite dal purgatorio, da una fase di stallo per cui la porta poteva chiudersi. «Mi riferisco al ponte nuovo sul fiume per cui abbiamo recuperato e salvato fondi che sembravano perduti. Nove milioni di euro, il cui finanziamento regionale correva il rischio di essere assorbito dalle priorità della ricostruzione aquilana. Mi riferisco», prosegue il consigliere comunale, «al nuovo asse viario di via Caravaggio e via Ferrari per cui sono stati risolti i contenziosi e l'opera è stata appaltata e decongestionerà la parte Nord di Pescara. Infine, la strada pendolo, la nuova arteria che trasformerà il volto dell'ex quartiere 3».

«Opere che non sono rimaste al palo»: così le definisce Sospiri, pescarese, 35 anni e nipote dell'ex leader di An Nino Sospiri, perché, come aggiunge, «sono opere in parte ereditate, ma i cui fondi sono stati salvati. E allora questo è un ottimo risultato». Pescara ancora priva di un segno distintivo di quest'amministrazione, hanno detto imprenditori, docenti ed esponenti del mondo culturale stilando una pagella per sindaco e assessori che hanno ricevuto la media del cinque. Ma il cambio di marcia, sempre per il capogruppo Pdl, si vedrà ad esempio nelle periferie - Zanni, San Donato e il rione Gescal ai Colli - a cui sono destinati 4 milioni di euro e i cui lavori di riqualificazione sono stati appaltati.

«Allora no, se si parla di attività amministrativa», dice, «questo mi sembra un risultato molto positivo insieme ai 14 milioni stanziati per la restante parte della città, per piazza Salotto e tante altre piazze, per gli assi viari principali, dalla Tiburtina a viale Bovio».

Tra cinque anni, Sospiri vorrebbe lasciare una città ben delineata: «Più pulita, più bella e più sicura», dice. «Non è poco che il ministro Ignazio La Russa verrà quest'estate a Pescara a porre la prima pietra per la caserma dei carabinieri. E poi», prosegue, «sulla questione dell'ex Cofa siamo a buon punto. Siamo riusciti a recuperare il dialogo con gli altri Enti, come la Regione, per progettare il recupero di quest'area strategica».

La città è sporca, dicono i cittadini, e Sospiri condivide la critica: «Non siamo mica ciechi. Abbiamo risentito dell'approvazione tardiva del bilancio e oggi siamo consapevoli delle critiche, ma il problema sarà risolto: sono stati banditi tre appalti per la manutenzione generale del verde (500 mila euro), stradale (800 mila euro) e per la segnaletica (400 mila euro), in modo che dalla fine di giugno la città avrà una manutenzione costante».

La speranza di Sospiri, da qui alla fine del mandato, è che anche la litigiosità scemi, il frazionamento della coalizione tra Lista Teodoro, Udc e Democrazia per le autonomie. «Anche in questo caso, mi sento di condividere la critica che ci viene mossa», conclude, «anche perché il sindaco, poi, tende ad ascoltare tutti, tende alla concertazione. Però, in aula, la maggioranza c'è, è salda. E' stato un anno duro, anche per la situazione che abbiamo trovato, ma le basi del rilancio sono state poste».

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