Strada dei Parchi, nuovo scontro col Governo 

La società replica al ministro sul futuro di A24 e A25: evidente volontà di non trovare una soluzione

PESCARA. È di nuovo botta e risposta pubblico tra Strada dei Parchi e il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini sulle autostrade A24 e A25.
«Seguiamo con attenzione il dossier insieme al ministero dell’Economia e delle Finanze e alla presidenza del Consiglio, visto che il piano economico finanziario proposto dal gestore è stato respinto dal Cipess. Prioritaria è anche l’attuazione del piano di messa in sicurezza da realizzare a cura del Commissario straordinario», ha detto il ministro in un’intervista al Corriere della Sera rispondendo a una domanda sul nodo della rescissione anticipata della concessione autostradale, continuando: «Segnalo però che il tema degli investimenti in manutenzione riguarda molte autostrade, considerata anche la loro vetustà. Per questo, mesi ha ho costituito una Commissione per definire il futuro del sistema concessorio in generale ed è stata costituita una newco che possa riprendere, ove necessario, il controllo delle concessioni».
Non si è fatta attendere la replica di Strada dei Parchi. «Apprendiamo con soddisfazione dell’attenzione che il ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini sta riservando alle autostrade A24 e A25, in particolare alla loro messa in sicurezza. Una messa in sicurezza dichiarata urgente con una Legge del Parlamento nel lontano 2012 e da allora rimasta sulla carta», si legge nella nota della società del gruppo Toto guidata dall’amministratore delegato Riccardo Mollo, che continua: «Tuttavia, Strada dei Parchi intende precisare che l’ultimo Piano Economico Finanziario, respinto dal Cipess, è stato predisposto proprio sulla base delle indicazioni ricevute dal ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili e non certo del gestore. Il concedente non ha tenuto in considerazione né i rilievi della concessionaria che, già prima di presentare la proposta di Pef, aveva motivato il proprio dissenso sottolineando anche che gli aumenti tariffari per l’utenza sarebbero stati insostenibili, né il parere negativo dell’Art (Autorità di Regolazione dei Trasporti)». Poi ancora Sdp: «In dieci anni si sono succeduti ben 6 governi nazionali che non hanno saputo dare risposte in merito al Pef (scaduto dal 2013) e alla conseguente messa in sicurezza. Anche a Bruxelles che aveva richiesto chiarimenti per poter formulare un parere. Al punto che, due anni fa, lo stesso ministero si è visto “commissariato” dal Consiglio di Stato con la nomina di un commissario ad ecta incaricato dell’approvazione del Pef». Quindi sulla rescissione: «Proprio a causa del decennale stallo, Sdp ha richiesto, nel maggio scorso, la revoca anticipata della concessione delle autostrade A24 e A25. Una sofferta decisione presa a causa dell’evidente volontà del ministero di non trovare una soluzione per definire un Pef che consenta la messa in sicurezza e che sia allo stesso tempo economicamente sostenibile». (u.c.)