Strada parco, inchiesta sul filobus

Il pm D'Agostino nomina un consulente per verificare l'iter procedurale

PESCARA. Sono trascorsi quasi due anni dalla posa della prima pietra del cantiere pescarese di Filò, il filobus che collega Pescara a Montesilvano diventato, nel corso dei mesi, il simbolo delle proteste degli residenti della strada parco. Il lungo iter procedurale finisce adesso sotto la lente della magistratura che ha aperto un'inchiesta e nominato un consulente per verificare l'esistenza di eventuali anomalie.

L'inchiesta nelle mani del pm Valentina D'Agostino nasce da un esposto presentato da un manipolo di associazioni che, accanto alle proteste, alle manifestazioni e agli scioperi della fame per cercare di bloccare i lavori della filovia, si sono rivolti alla procura chiedendo di verificare se l'iter procedurale seguito era previsto dalla legge. Il pm ha aperto un'inchiesta di «atti relativi», ovvero un fascicolo senza indagati e ipotesi di reato, ma che tende a verificare il contenuto e l'attendibilità dell'esposto. Per districarsi tra i meandri delle norme e un percorso procedurale ormai ventennale, il pm ha nominato come consulente Giulio Maternini, docente di diritto dei trasporti a Brescia e l'ingegnere che, lo scorso anno, ha passato al setaccio tutti i documenti del tram Civis, il sistema di trasporto che avrebbe dovuto portare nel centro storico di Bologna e i cui lavori sono stati sospesi in seguito alle perizie dei consulenti.

In particolare, l'attività del consulente si concentrerà su quello che da anni le associazioni Codici, Strada parco, Marevivo, il coordinamento No filovia e le altre associazioni firmatarie dell'esposto hanno portato all'attenzione dei politici e del presidente della Gtm Michele Russo che sta realizzando la filovia: il mezzo doveva essere assoggettato alla valutazione di impatto ambientale (Via)? Secondo i firmatari dell'esposto da cui è nata l'inchiesta le cui indagini sono affidate alla Squadra Mobile, il finanziamento che risale alla legge del 1992 di circa 31 milioni di euro era destinato solo ad opere a guida vincolata categoria a cui, per il il fronte del no, non apparterrebbe la filovia. Secondo la Gtm e la Regione, invece, la filovia non aveva bisogno della valutazione di impatto ambientale e quindi il finanziamento è legittimo. Adesso, saranno la procura e il perito a verificare se le procedure sono state rispettate. Intanto, il cantiere per realizzare Filò prosegue e i lavori fervono soprattutto a Montesilvano dove il cantiere è stato aperto con un anno di anticipo rispetto al tratto pescarese. Recentemente il mezzo è stato svelato ai pescaresi nella cerimonia del 19 novembre quando Filò è arrivato in piazza Salotto accolto dagli applausi e dai manifestanti contrari al filobus.

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