Tac e risonanze, liste d’attesa triplicate

In tre anni si allungano i tempi: le mammografie passano da 5 a oltre otto mesi, più di sei per i controlli al cuore

PESCARA. Da 33 giorni a 122: è quadruplicata la lista d’attesa per le tac all’addome. Da 88 giorni a 271: triplicata per le risonanze magnetiche alla colonna vertebrale. Da 97 giorni a 178: raddoppiata per le ecografie alla mammella. Dal marzo 2012 al marzo 2014, la Asl di Pescara ha accumulato ritardi su ritardi per visite ed esami. E se, nel marzo 2013 per un pugno di prestazioni il tempo di attesa era sceso, quest’anno è tornato a salire arrivando al peggio dell’ultimo triennio. Nella fotografia della sanità pubblica di Pescara le liste d’attesa si dilatano a oltranza e i pazienti sono costretti a rivolgersi sempre più ai privati.

Controlli al seno in ritardo. Se due anni fa ci volevano 5 mesi per una mammografia, adesso quel tempo è quasi raddoppiato: nel 2013 l’attesa è passata a più di 7 mesi e nel 2014 a più di 8. In crescita anche la lista d’attesa per le ecografie alle mammelle: era poco più di tre mesi nel 2012, è scesa a meno di due l’anno scorso ma quest’anno per sottoporsi all’esame è necessario aspettare quasi 6 mesi, 178 giorni, un’eternità per chi pensa di avere una malattia da curare.

Risonanze solo a Pescara. La Asl peggiora le liste d’attesa anche nelle risonanze magnetiche, esami che si fanno solo all’ospedale di Pescara e non nei presidi di Penne e Popoli per mancanza di macchinari: nonostante gli annunci, dai tre mesi di attesa del 2012 si è passati ai quasi 9 di oggi. Di fronte ai numeri che dicono che per le risonanze magnetiche, in due anni, il quadro è soltanto peggiorato si assiste a una processione verso le cliniche private: dai 124 giorni di attesa per le risonanze al cervello del marzo 2012 siamo arrivati a 269, più di 8 mesi e mezzo. Ancora peggio per le risonanze alla colonna vertebrale: da meno di tre mesi (88 giorni) di due anni fa a quasi 9 (271) di oggi. Dal marzo 2013 al marzo 2014, si è accorciata e di pochissimo soltanto l’attesa per le risonanze a pelvi, prostata e vescica: meno 5 giorni (200 anziché 205) ma il confronto con il 2012 è ancora in perdita perché, due anni fa, per questo esame si aspettavano poco più di 4 mesi e mezzo.

Caso tac. Anche le tac sono il simbolo delle liste d’attesa che si allungano: per le tac all’addome, si è passati dai 33 giorni del 2012 ai 122 di adesso, il quadruplo.

Altalena esami al colon. La sigmoidoscopia è un esame per l’esplorazione del retto e tratto terminale del colon: il raffronto dei dati dice che, rispetto all’anno scorso, il tempo di attesa è più che triplicato. Ma il confronto dimostra anche un’altalena che inchioda la sanità pubblica: nel 2012 erano 94 i giorni d’attesa, scesi a 60 nel 2013 e cresciuti fino a 188 all’ultimo rilievo del mese scorso.

Visite al cuore. Lo stesso andamento – male nel 2012, meglio nel 2013, peggio nel 2014 – si ritrova nelle visite cardiologiche: ora per i controlli al cuore è necessario aspettare più di tre mesi. I controlli cardiaci sono così un altro anello debole per la Asl: in due anni gli ecodoppler cardiaci hanno accumulato altri 34 giorni di ritardo che, sommati ai 98 del 2012, significano un’attesa lunga più di 4 mesi. Cresce anche l’attesa per gli ecodoppler ai tronchi sovra aortici: dai 129 giorni del 2012 ai 148 dell’anno dopo fino ai 207 di adesso.

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