Testa tenta il rimpasto «Così salverò la Provincia dalle elezioni anticipate»

La maggioranza esprime fiducia al presidente che non ha più i numeri per governare. Ma Ruggero detta le condizioni alla coalizione. Convocata subito una riunione urgente

PESCARA. Testa è pronto a giocare la carta del rimpasto in giunta per cercare di salvare l'amministrazione dal rischio elezioni. Lo ha rivelato ieri, dopo una riunione di maggioranza convocata per esaminare la grave situazione politica. E' stato il presidente della Provincia a richiedere in mattinata un incontro urgente con i coordinatori e i consiglieri dei partiti della coalizione, Pdl, Pescara futura e Udc, per parlare della crisi scoppiata alcuni giorni fa, quando il consigliere Lino Ruggero ha lasciato la lista civica di Carlo Masci, Pescara futura-Rialzati Abruzzo, per passare al gruppo indipendente.

La maggioranza, che prima disponeva di 13 consiglieri, è scesa improvvisamente a 12, lo stesso numero dell'opposizione. Domenica scorsa, il coordinatore cittadino del Pdl Andrea Pastore non ha escluso le elezioni anticipate. Un'ipotesi che fa tremare più di un esponente del centrodestra. I primi segnali negativi della scelta di Ruggero si sono già visti venerdì scorso, quando la maggioranza è stata battuta per due volte in consiglio sulla verifica di sospensione della seduta. Testa rischia di andare sotto anche al prossimo consiglio, convocato per mercoledì 12, per approvare, tra le varie delibere, anche gli equilibri di bilancio.

Il presidente è disposto a giocarsi qualsiasi carta per cercare di rafforzare la maggioranza, anche quella del rimpasto. «Si può prevedere qualche staffetta tra gli assessori modificando anche le deleghe», ha affermato, «del resto, sarebbe giusto fare un tagliando all'amministrazione dopo due anni e mezzo. Il Comune ha già fatto tre rimpasti».

Il presidente non lo ha detto, ma probabilmente il suo obiettivo è quello di cercare di recuperare, oltre a Ruggero, anche il Fli che conta due consiglieri. Magari offrendo un assessorato a Gianni Teodoro, che punta invece a tornare nella giunta del Comune. In questo modo riporterebbe a 15 consiglieri la maggioranza, cioè allo stesso livello di quando si era insediato due anni e mezzo fa.

Un'impresa ardua, cominciata ieri durante l'incontro della coalizione di centrodestra. Al termine della riunione, è stato diffuso un comunicato in cui Pdl, Pescara futura e Udc esprimono «la totale fiducia nella coalizione che amministra l'ente e nell'esecutivo guidato da Testa». «Nella riunione si è parlato soprattutto del programma», ha rivelato il presidente, «nelle prossime riunioni esamineremo in modo dettagliato le priorità del territorio, come la Stella Maris e l'alberghiero».

Sono in pratica le richieste di Ruggero. Il consigliere ha dettato queste condizioni per garantire ancora il suo sostegno alla maggioranza. Ma basterà la promessa di modificare il programma per far rientrare il dissenso? Difficile dirlo.

Quello che è certo che a Ruggero non è andata giù la scelta dell'assessore di Pescara futura Roberto Ruggieri di portare in giunta una delibera per assegnare 250mila euro ad Elice. «Troppi in un periodo di crisi come questo», ha fatto presente. Per questo avrebbe lasciato la lista civica di Masci.

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