Udc con l’opposizione contro il progetto del teatro di Mascia

In aula critiche al piano per la società mista di gestione In arrivo decine di emendamenti per bloccare la delibera

PESCARA. Centrosinistra e Udc contro la proposta di Mascia di un nuovo teatro nelle aree di risulta. L’esame dell’apposita delibera non è ancora cominciato e si è già registrato un duro scontro in aula sul progetto di costituzione di una società mista Comune-privati per costruire e gestire l’opera.

Ieri, c’è stata la presentazione dell’intervento e poi un lungo dibattito in aula. E non sono mancate dure critiche da parte dei consiglieri del centrosinistra, di Fli e anche di una parte della maggioranza. Anche l’Udc, infatti, ha bocciato senza mezzi termini il progetto.

La seduta si è aperta con l’illustrazione della proposta del teatro da parte del sindaco. «La città di Pescara», ha detto Albore Mascia, «vuole il teatro per sanare quella ferita ancora oggi aperta, legata all’abbattimento del Pomponi avvenuto 51 anni fa. Oggi in consiglio comunale abbiamo dato forma e concretezza alla reale possibilità di costruire una struttura monumentale e funzionale al tempo stesso, progettando già la sua futura gestione che, inevitabilmente, dovrà vedere la partecipazione di un partner privato all’interno di una società mista pubblico-privato». Quasi certo che il partner privato sarà la Fondazione PescarAbruzzo, intenzionata a finanziare la realizzazione del teatro con 25 milioni di euro.

Ma la proposta di Mascia, che nei prossimi giorni verrà votata dal consiglio comunale, trova forti perplessità e contrarietà anche nella stessa maggioranza. Il capogruppo Udc Ppe Vincenzo Dogali ha fatto notare che per realizzare questo progetto è necessaria una variante al prg che l’amministrazione comunale non ha previsto. Il capogruppo dell’Udc Licio Di Biase ha avanzato alcune pregiudiziali. «Avrei voluto che si riaprisse il teatro Michetti, che è un teatro storico di Pescara, invece di pensare ad una nuova opera», ha osservato, «la nostra città non ha bisogno di un teatro da 1.200 posti, ma di un palazzo del teatro e delle musica, dove possono essere organizzati anche concerti musicali, quelli sì in grado di richiamare tanta gente da fuori Pescara».

Decisamente più dure le critiche giunte dall’opposizione. «Premetto che sono d’accordo sulla realizzazione del teatro», ha spiegato il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «ma questa delibera prevede la costituzione di una società e il Comune ci mette un pezzo delle aree di risulta. Una cosa inaccettabile e noi apporteremo delle modifiche alla proposta». «Purtroppo», hanno aggiunto i consiglieri del Pd Enzo Del Vecchio, Camillo D’Angelo e Gianluca Fusilli, «oggi assistiamo ad una delle peggiori operazioni di demagogia politica che il sindaco Mascia poteva mettere in atto al solo scopo di poter influenzare, a fini puramente e squallidamente elettoralistici, un’opinione pubblica stanca dall’insipienza amministrativa. Questo è un atto che non ha le gambe per camminare». «In Europa non si costruiscono più nuovi teatri», ha fatto notare la consigliera del Pd Paola Marchegiani, «si fanno invece le biblioteche mediateche. I teatri non si edificano, ma si ristrutturano». «Sono uno dei pochi contrari alla realizzazione del teatro», ha precisato il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, «questa delibera rappresenta un pasticcio urbanistico e amministrativo. Si tratta di un tentativo di mettere una pezza a colori su 5 anni persi per la sistemazione delle aree di risulta».

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