Un medico e l’amico precipitano nel vuoto 

Dermatologo lancianese e il compagno d’escursione muoiono nel canalone Brasile cade per primo, l’altro tenta invano di salvarlo. Altri 2 restano feriti

SANT’EUFEMIA A MAIELLA . Aiuta l’amico in difficoltà scivolando insieme a lui nel canalone ghiacciato del Ravone della Vespa a Sant’Eufemia a Majella. Muoiono entrambi. I loro corpi precipitano a valle per un centinaio di metri disseminati da spuntoni di roccia.
La passione per le escursioni in montagna univa Gianpiero Brasile, 58 anni, medico dermatologo originario di Lanciano, residente a Pescara, sposato con il vice questore Irene Vizioli, e Antonio Muscedere, 55 anni, di Sora, ma residente a Posta Fibreno, nel frusinate. Insieme hanno perso la vita ieri, appena dopo le 11, su quel versante della Maiella che cade a picco sulla spianata della Rava del Ferro. Si trovavano insieme ad un gruppo di altri quattro amici escursionisti, esperti di montagna ed equipaggiati con ramponi ai piedi, tute termiche, piccozze e caschi in testa, che hanno assistito alla morte dei compagni. Uno choc difficilmente superabile per tutti. Due di essi, Liliana Sigismondi, 53 anni di Broccostella (Sora) e Wladimiro Fanale, 60 anni di San Pio delle Camere (L’Aquila), rimasti per un tempo interminabile sospesi ad un parete, aggrappati alle rocce per evitare di cadere giù, sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara. Per loro tanta paura e il dolore immenso per gli amici di cordata che non ci sono più. Gli altri due amici, piano piano, erano riusciti a raggiungere Brasile e Muscedere in fondo al burrone, ma non hanno potuto fare nulla per salvarli. L’incidente è avvenuto a 2.500 metri d’altitudine. L’ennesima gita domenica felice si è trasformata in tragedia, in un attimo. Forse un piede messo male, l’inciampo col rampone su una lastra di ghiaccio di troppo, forse una distrazione all’origine della disgrazia che ha trascinato nel baratro due amici per la pelle, entrambi iscritti al club degli Appennisti 2000m di Sora.
L’ELISOCCORSO. Sul posto i soccorritori del 118 di stanza all’Aquila, con a bordo due tecnici di elisoccorso del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (delegato regionale Paolo Di Quinzio) e dei vigili del fuoco di Pescara, con l’ausilio degli uomini del distaccamento di Alanno, che hanno utilizzato il verricello per le operazioni di recupero dei due corpi senza vita e del restante gruppo rimasto illeso.
Il medico a bordo dell’elicottero del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso dei due escursionisti, che dopo la caduta hanno riportato diversi traumi facciali e arti scomposti, secondo i soccorritori. Sul luogo dell’incidente anche i carabinieri di Caramanico. Le indagini sull’accaduto sono coordinate dal comando di Popoli, guidato da Giovanni Savini.
LA DINAMICA. Secondo una prima ricostruzione dei volontari del soccorso alpino, sulla base dei racconti dei testimoni, il primo a scivolare giù dal precipizio sarebbe stato Brasile. Muscedere, nel tentativo di salvare l’amico durante la corsa mortale, si sarebbe sporto troppo dal pendio per guardare dove fosse e non sarebbe riuscito a fermarsi. Il destino li ha riuniti in fondo al dirupo.
Il primo ad essere recuperato dai vigili del fuoco è stato Muscedere. La salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale di Pescara. Mentre Brasile è stato trasferito all’Aquila con l’elicottero del 118 locale.
L’allarme al 118 di Pescara è arrivato alle 11,50 di ieri mattina. A chiamare è stato uno dei quattro escursionisti, immediatamente geolocalizzati. Subito è scattata la macchina dei soccorsi. A Roccacaramanico, gli operatori del 118 di Pescara hanno allestito un campo base per i primi interventi. Sul posto il sindaco di Sant’Eufemia a Maiella, Francesco Crivelli, ha seguito le operazioni di recupero, delle salme e dei superstiti, durate circa quattro ore. La restante parte della comitiva è stata accompagnata a piedi (un’ora di cammino a valle) dai volontari del soccorso alpino, che hanno guidato il gruppo dal luogo della disgrazia, il Ravone della Vespa, fino alla spianata della Rava del Ferro dove si trovavano le automobili rimaste parcheggiate dalle sei di ieri mattina, ora in cui quando gli amici escursionisti hanno iniziato la salita. Dall’Aquila, sul luogo dell’incidente, è arrivato l’elisoccorso del 118 che si è avvalso del supporto dell’ambulanza medicalizzata di Scafa e della convenzionata Life. Da Pescara e dal distaccamento di Alanno sono partiti i soccorsi dei vigili del fuoco al comando di Daniele Centi. La squadra di cinque persone, coordinata dal caposquadra Camillo Spanò, ha lavorato con l’ausilio di un autobotte serbatoio e una campagnola utilizzata per raggiungere le zone più impervie dei monti della Maiella che ieri ha restituito i due morti. Che diventano tre, nell’arco di una sola giornata, con il ritrovamento del cadavere di Matteo Martellini, il 37enne escursionista di Città Sant’Angelo recuperato sul monte Camicia. Sui social, il governatore Marco Marsilio ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime.